Luigi Angelo Pittau è morto a 60 anni per un mesotelioma pleurico dopo aver prestato servizio in Marina come motorista in ambienti privi di adeguate misure di protezione.
Torino – La sentenza emessa dal Tribunale Civile di Torino è ora definitiva e impone al Ministero della Difesa il pagamento di circa 280mila euro a titolo di risarcimento in favore dell’orfana di Luigi Angelo Pittau, motorista navale deceduto a Torino all’età di 60 anni a causa di un mesotelioma pleurico. La malattia è stata causata dall’esposizione prolungata all’amianto durante il servizio prestato nella Marina Militare, dove Pittau ha operato in ambienti privi di adeguate misure di protezione, sia a bordo delle unità navali che in varie basi.
In qualità di tecnico meccanico, il suo incarico prevedeva la manutenzione di caldaie e turbine a vapore, attività che lo esponevano costantemente a fibre e polveri di amianto. Nell’agosto del 2009, a Pittau è stato diagnosticato un mesotelioma, che lo ha portato alla morte nell’ottobre del 2010, nel giro di poco più di un anno. Nel 2019, in seguito alla decisione della Corte d’Appello di Torino, il Ministero della Difesa ha riconosciuto Pittau come “Vittima del Dovere con Equiparazione”, emettendo il relativo decreto.
Monica Pittau, figlia del militare, ha contestato al Ministero la mancata adozione di misure di sicurezza adeguate, accusandolo di non aver fornito informazioni sui rischi legati all’amianto, né adeguata sorveglianza sanitaria o strumenti di protezione individuale. Assistita dall’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ha avviato un’azione legale presso il Tribunale Civile di Torino. Dopo un’attenta analisi delle prove, il giudice ha riconosciuto il danno subito sia dalla vittima che dalla sua erede, condannando il Ministero al risarcimento.
“Questa sentenza rappresenta un’ulteriore condanna in sede civile nei confronti del Ministero della Difesa per la mancata protezione dei militari dall’esposizione a fibre e polveri di amianto nelle unità navali e nelle basi arsenalizie”, ha commentato l’avvocato Bonanni.