Nemmeno il nostro satellite naturale rimane indenne dagli incendi dolosi provocati dall’uomo in tutto il mondo. L’aria irrespirabile ed i fumi tossici hanno sconvolto il meraviglioso fenomeno di Luglio noto ai Celti e agli Indiani d’America da millenni. Basta con la distruzione della natura e, adesso, anche dello spazio. Ne abbiamo piene le scatole.
E’ arrivata la Luna del Cervo. E’ capitato spesso di alzare lo sguardo al cielo, implorando la luna, per cercare sollievo alle condizioni grame della vita quotidiana o per chiedere qualche miracolo che, puntualmente, non si è mai avverato.
Questo spazio siderale percepibile dalla terra si presenta con colori diversi a seconda della rifrazione e diffusione della luce nell’atmosfera. Ora, il cielo terrestre si presenta di colore cangiante a causa dell’atmosfera terrestre e delle differenti condizioni di luce che dipendono dalla posizione geografica, quota, ora e periodo dell’anno.
Ebbene ammirare il cielo nel mese di luglio è ancora più straordinario e sorprendente, quando si può essere ammaliati e sedotti dalla cosiddetta Luna del Cervo. E’ un plenilunio – la fase della Luna in cui il suo emisfero illuminato dal sole è visibile dalla Terra – carico di significati che si è verificato all’alba del 24 luglio, ma anche nella notte tra sabato e domenica 25.
Ed è stato uno spettacolo affascinante, misterioso, quasi magico. Per un attimo brevissimo, durato lo spazio di un mattino, ci siamo ritrovati catapultati coi ricordi nella nostra infanzia, quando volgendo lo sguardo all’insù si restava a bocca aperta per lo stupore.
O quando adolescenti si dichiarava l’amore alla propria desiderata al chiaro di luna. La locuzione Luna del Cervo fu coniata dagli Indiani d’America che, avendo una concezione della vita molto spirituale ed in armonia con la natura, erano soliti utilizzare immagini molto suggestive e poetiche per descrivere gli eventi della natura.
Il mese di luglio è il periodo in cui i cervi di sesso maschile cambiano le corna, spuntandone di nuove. E’ un fenomeno, quindi, legato ai cicli della luna ed ai mutamenti atmosferici. Nelle zone più basse si tagliava il fieno, in quelle più alte si verificavano i temporali estivi. Ed ecco appropriate immagini accattivanti: Luna del Fieno o Luna del Tuono.
La terminologia diversa dipendeva anche dalle culture di provenienza. Ad esempio i Celti la definivano Luna della Rivendicazione; i Cherokee, popolo nativo nordamericano, Luna del Mais maturo; gli americani coloniali Luna d’estate; i Wiccan, seguaci della religione della Natura, Luna dei Prati; i Choctaw, i nativi del sud degli Stati Uniti d’America, Luna della Gru.
Ora al di là del nome, che pare abbia una potente influenza sulla terra e sul nostro umore, quest’anno la Luna del Cervo è stata attesa con ansia mista a forte spavento. Il plenilunio si è tinto di rosso ma non a causa di un’eclisse solare. Piuttosto per i tanti incendi che si sono verificati in Canada e Stati Uniti.
E’, dunque, quello che accade sulla terra, i nostri atti quotidiani, a condizionare anche questo fenomeno che ha del mirabolante. Una tonalità della Luna sull’arancione-rossastra, provocherebbe un affetto ottico. Gli incendi che si propagano con estrema facilità sulla Terra, potrebbero rompere le scatole anche alla tanto amata Luna.
Non solo fumo e aria irrespirabile che provocano un colore innaturale alle albe, ora anche la notte non siamo riusciti a lasciare in pace, tanto da condizionarla. Un fenomeno che negli anni si sta diffondendo proprio per la scarsa attenzione verso l’ambiente da parte dell’uomo. Sarebbe proprio ora di invertire la rotta, o no?