A tanti che si dicono favorevoli al vaccino, almeno altrettanti non sono d'accordo. Il fronte dei No-Vax è sempre più ampio e anche i medici dissidenti sono aumentati di numero. Gran parte dei vaccini, però, sono serviti per evitare epidemie e pandemie in tutto il mondo.
Londra – Antonio Metastasio quarantaquattrenne di Terni ma residente nel Regno Unito da una decina di anni, psichiatra del National Health Service britannico, è uno dei volontari per la sperimentazione del vaccino antiCovid non ancora testato che lo Jenner Institute dell’università di Oxford e AstraZeneca stanno sviluppando con Irbm di Pomezia. Metastasio ha così motivato la sua scelta:
“…L‘ho fatto sia come cittadino che come medico. Ho visto pazienti malati, molti colleghi sono morti e per me il dovere professionale non si deve limitare all’orario di lavoro. Non da ultimo, ho voluto dare un esempio contro le assurde polemiche no Vax, per dimostrare che i vaccini non solo sono utili ma anche sicuri…”.
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Non sa ancora se gli è stato somministrato il vaccino anti-Coronavirus o un semplice placebo, ma dice di stare bene, di essere ottimista e certo di poter raccontare ai suoi nipoti di aver fatto la sua parte nella lotta per la sconfitta del temibile virus. La notizia ha destato scalpore ma non è certo il primo camice bianco che decide di sperimentare un vaccino su se stesso. Molti ricercatori nel passato ma anche in tempi recenti, non hanno esitato, per amore della scienza e per difficoltà a reperire dei volontari, a fare da cavie per le loro scoperte.
Già Albert Bruce Sabin, nel 1953, cominciò a testare il suo vaccino antipolio prima su sé stesso e successivamente su due suoi collaboratori. Inoltre Sabin si comportò da filantropo, non brevettò mai il suo vaccino e continuò a vivere con il suo stipendio di professore universitario in modo che il vaccino fosse disponibile a basso prezzo e pertanto fruibile per una moltitudine di bambini. La storia dei vaccini è costellata da grandi gesta e terribili insuccessi ma l’effetto che le vaccinazioni hanno avuto nel ridurre la mortalità infantile e le menomazioni, migliorare la salute e aumentare l’aspettativa di vita di intere generazioni di bambini dovrebbe bastare a collocarli in un posto di rilievo nell’ambito delle scoperte mediche. Eppure ancora oggi c’è chi, spesso senza alcuna conoscenza in ambito medico-scientifico, si oppone alla somministrazione negando che i vaccini siano un’arma di prevenzione della malattia sicura e efficace. Così facendo mettono irresponsabilmente a rischio non solo loro stessi ma anche tutti gli altri.
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