Bare accatastate, immondizie, liquami e aria irrespirabile all’interno di macabri tendoni da festival della birra fanno bella mostra dentro il cimitero del capoluogo siciliano. La denuncia è di Selvaggia Lucarelli che cosi ha concluso il suo movimentato tour isolano. Il sindaco Orlando ha risposto che provvederà.
Palermo – Il tour siciliano di Selvaggia Lucarelli, nota giornalista e blogger, si è concluso tra i rifiuti di Noto e le salme insepolte del cimitero di Palermo. Un tour-denuncia, se vogliamo, per lo meno quello terminato nel capoluogo siciliano dove Lucarelli ha ripreso in video centinaia di bare accatastate le une sulle altre in una zona del camposanto di Santa Maria dei Rotoli dove sono stati installati macabri tendoni bianchi.
La cronista e influencer ha ripreso con la sua telecamera il cimitero siciliano che si trova in stato di emergenza da oltre un anno per l’impossibilità di dare degna sepoltura a quasi mille feretri, per l’esattezza 920, che sono stati sistemati, si fa per dire, sotto una serie di tendoni tra immondizie e liquami e un odore nauseabondo proveniente dagli effluvi liberati dalle valvole dei contenitori di zinco.
Insomma una vergogna che diversi cittadini avrebbero segnalato alla cronista che si sarebbe recata subito sul posto: ”…A Palermo, leggenda vuole che nel 1625 la peste sia stata sconfitta da Santa Rosalia – scrive Lucarelli su Instagram – le sue ossa, ritrovate sul Monte Pellegrino, furono portate in processione e l’epidemia, che aveva ucciso 10 000 persone in città, dopo poco terminò. Quei morti, in tutta fretta, venivano “inumati nudi come cani sotto la calce vergine”, qualcuno disse per protestare contro la disumanità con cui si conteneva la peste a Palermo. Oggi, a Palermo, la disumanità è nell’opposto. Quasi 1000 bare giacciono nel cimitero di Santa Maria dei Rotoli parcheggiate sotto un tendone da festival della birra da più di un anno...
…Ci sono bare, anche di bambini, che aspettano la sepoltura dagli inizi del 2020… Dopo alcuni video e articoli di denuncia credevo che qualcosa si fosse mosso. E invece non solo non si è mosso nulla, ma la situazione è peggiorata. La distesa di bare, sotto il sole cocente di fine agosto, nel viale centrale del cimitero è un’immagine che sa di orrore e sconfitta. Entrare lì dentro mi ha lasciata incredula. C’è un odore indefinibile, un odore che devo contenere con una doppia mascherina e un lembo del vestito sul naso. Le bare sono sporche, circondate da fiori volati via, perdono liquidi che fuoriescono e macchiano l’asfalto, scivolano sotto le altre bare…
…Qualcuna è avvolta dalla plastica per trattenere lo scempio. Non posso credere a quello che vedo. E non esiste giustificazione. La burocrazia, la mancanza di spazio, le lungaggini. Il direttore del cimitero che a maggio è cambiato (ma almeno pulire lì dentro? Disinfettare?), l’impianto di areazione che doveva arrivare (che fine ha fatto?), i cassoni di zinco che secondo il sindaco Orlando dovevano arrivare pure loro e così via. Cosa deve succedere perché si metta fine a questo scempio? Serve la regione? Serve lo stato? L’esercito? Orlando, Musumeci, Draghi. Qualcuno si muova, perché questa volta non saranno le ossa di Santa Rosalia a fermare lo scempio. I cimiteri dovrebbero custodire la morte, non averne l’odore…”.
Il lungo e preciso “j’accuse” della Lucarelli rivela nella sua crudezza una gravissima situazione già alla ribalta delle cronache da anni e che interessa anche altri cimiteri della Sicilia e di altre regioni del Sud Italia. La carenza di progetti in uno con la mancanza di fondi per dare seguito e ampliamento a strutture cimiteriali moderne e dignitose ha provocato un esubero di “salme” in attesa di sepoltura che invero potrebbero essere sistemate meglio e nel rispetto delle norme di igiene e sicurezza. Cosa che a Palermo non è stata fatta:
”…L’amministrazione comunale ritiene doveroso ricordare che si sta già impegnando per risolvere il problema delle bare nel cimitero di Santa Maria dei Rotoli – scrive il Comune di Palermo in una nota di risposta – il sindaco Leoluca Orlando ha emanato il 27 agosto un’ordinanza che rende subito operativi gli interventi condivisi in Consiglio comunale. Seguirà, inoltre, la redazione di un dettagliato cronoprogramma aggiornato degli interventi…”.
In attesa dei lavori, che dovevano essere intrapresi molto prima, la vergogna rimane.