La paura fa parte della natura dell’uomo, e ci accompagna dalla nascita fino alla morte. È un’emozione primaria, comune al genere umano e animale. Se riuscissimo a razionalizzarla potremmo gestirla, invece è qualcosa che incide sulla nostra fragilità, facendoci perdere il controllo delle situazioni.
Roma – Umberto Galimberti, noto filosofo, accademico e psicoanalista italiano, ha definito la paura come “…Emozione primaria di difesa, provocata da una situazione di pericolo che può essere reale, anticipata dalla previsione, evocata dal ricordo o prodotta dalla fantasia…”. Spesso è accompagnata da una reazione organica che prepara l’organismo alla situazione di emergenza, disponendolo ad atteggiamenti di lotta e fuga.
Ma ci sono paure e paure. Come dimenticare, ad esempio quella per gli esami di maturità della nostra adolescenza? C’è poi chi teme animali o oggetti ritenuti pericolosi. Sicuramente ognuno di noi avrà conosciuto qualcuno che abbia manifestato una profonda avversione per gli insetti o per i topi. È molto meno comune avere a che fare con persone che terrorizzate da un numero.
Il riferimento è alla paura per il numero 666. Sembra strano, ma è così. Il fenomeno è tanto radicato che esiste un temine difficilissimo per definirla, hexakosioihexekontahexafobia. Questo tortuoso scioglilingua deriva dal greco antico e, manco a dirlo, significa letteralmente paura del numero 666.
Questa cifra nel cristianesimo indica un personaggio satanico. Appare con questo significato in un solo passo del Nuovo Testamento, nella Apocalisse di Giovanni, ed è riferito a una bestia che risale dalle profondità marine e devasta la Terra.
Nella storia dell’umanità sono tanti gli esempi, anche di personaggi illustri, che hanno sofferto di questa fobia, talvolta per scaramanzia. Un caso passato alla storia è quello dell’ex presidente statunitense Ronald Reagan e di sua moglie Nancy quando si trasferirono nel quartiere di Bel Air a Los Angeles. Arrivarono a cambiare il civico del loro indirizzo da 666 St. Cloud Road al 668.
Un caso simile è quello della sesta branca della famosa Route 66, per l’appunto 666, che nel 1926 divenne la Highway to Hell, letteralmente autostrada verso l’inferno. Nel 2003 fu rinominata Route 491 su pressione degli Stati del Nuovo Messico, Colorado e Utah.
Il confine tra scaramanzia e paura è molto labile. All’epoca, molte donne in gravidanza espressero la propria preoccupazione per la possibilità di partorire il 6 giugno 2006, ovvero il 6/6/6. Che si tratti di scongiuri o solo di timore, con satana è meglio non averci a che fare.
Piuttosto va sottolineato un fatto increscioso. Le istituzioni politiche, nazionali e mondiali, e la società nella sua interezza negli ultimi tempi hanno dimostrato di essere fin troppo bravi in matematica: come stanno dando i numeri loro, nessuno. E sono numeri che fanno pensare al peggio per il genere umano. Cifre di cui avere terrore, altro che paura.