Dubbi e perplessità sulla “fuga” di Nicola a notte fonda in una zona impervia e isolata. La Procura di Firenze ha aperto un fascicolo contro ignoti e al momento senza ipotesi di reato. La vicenda non è finita.
Palazzuolo sul Senio (Firenze) – A volte i miracoli accadono. E’ proprio il caso di dirlo se pensiamo al ritrovamento di Nicola Tanturli, il bimbo di 21 mesi scomparso nella notte tra lunedì 21 giugno e martedì 22 dalla sua casa di Campanara, un casolare nell’alto Mugello dove i genitori allevano animali e producono miele.
Una comunità alternativa, immersa nel verde, sorta nel 1984 quando un gruppo di persone di ritorno da un viaggio in India decise di fondare una piccola società a contatto con la natura. Secondo una prima ricostruzione sarebbe stato ritrovato da Giuseppe Di Tommaso, un giornalista del programma ”La vita in diretta” di Rai 1 che, dopo essere sceso dalla sua auto per riprendersi a seguito di un lieve malore, avrebbe udito un lamento provenire dal fondo di una scarpata. Si trattava proprio del bimbo che, allo stremo delle forze, chiamava la mamma con un filo di voce. Il cronista avvisava subito i carabinieri che provvedevano al recupero del piccolo.
Il luogotenente Danilo Ciccarelli, comandante della stazione dei carabinieri di Scarpiera, si è poi calato per 25 metri sino alla base della scarpata riportando Nicola sul piano stradale. Il bambino è stato trasportato in ambulanza e poi controllato dai medici. Subito dopo è stato riabbracciato dai genitori
Ma come ha potuto un bimbo così piccolo allontanarsi da solo, di notte, praticamente nudo, per poi essere ritrovato a ben tre chilometri da casa, oltretutto in un territorio così isolato ed impervio? In effetti bisognerà fare chiarezza sulla dinamica dell’allontanamento di Nicola e su alcuni punti oscuri della vicenda.
Secondo il racconto del padre Leonardo il bambino sarebbe rimasto a dormire nella camera matrimoniale verso le 19 di lunedì e solo intorno a mezzanotte lui e la moglie Giuseppina si sarebbero accorti che era scomparso, dopo avere accudito e portato al pascolo il bestiame. A quel punto, entrambi, lo avrebbero cercato nei paraggi dell’abitazione con l’aiuto di altri residenti del villaggio.
Perché avrebbero chiamato il 115 soltanto alle 9 di martedì mattina e solo alle 10 hanno sporto denuncia di scomparsa presso i carabinieri di Palazzuolo? Perché avrebbero aspettato tante ore prima di rivolgersi alle autorità ritardando così le ricerche del figlio?
Altro particolare che è balzato all’occhio degli inquirenti sono stati i sandali che indossava il piccolo Nicola: se stava dormendo a letto chi gli avrebbe calzato le scarpine aperte? A meno di due anni un bimbo è capace di mettersi i sandali da solo? Stava davvero dormendo? Inoltre, secondo il luogotenente Ciccarelli, il bambino non avrebbe trascorso la notte nel burrone perché l’erba non era calpestata. Qualcuno l’avrebbe portato in quel luogo isolato?
L’ipotesi più probabile è che il bambino abbia percorso quei tre, se non quattro o addirittura cinque chilometri, passando tra le numerose strade sterrate finendo poi sulla statale oppure che abbia percorso il canalone all’interno del bosco per circa due chilometri.
A questi dubbi si aggiunge anche un altro particolare inquietante: una piccola traccia ematica ritrovata in corrispondenza della porta di accesso di casa. Gli inquirenti accerteranno se si tratta o meno di sangue del bambino. Qualcuno ha parlato anche di sonnambulismo e, secondo alcune voci, pare sia stata proprio mamma Pina a parlare del disturbo notturno di cui soffrirebbe non solo Nicola, ma anche il fratellino più grande.
La Procura di Firenze, diretta dal procuratore capo Giuseppe Creazzo, ha aperto un fascicolo contro ignoti: “…Stiamo facendo i primi accertamenti sulla dinamica dell’accaduto e riferiremo alla magistratura – ha detto il maggiore Michele Arturo, comandante Compagnia carabinieri di Borgo San Lorenzo – la valutazione sul comportamento dei genitori al termine delle indagini sarà riferita in Procura…”.
Nel corso della conferenza stampa il sindaco di Palazzuolo, Gian Piero Philip Moschetti, ha ringraziato le forze dell’ordine ed i volontari che per due giorni hanno cercato il bambino dappertutto. Ovviamente la vicenda non è conclusa.