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La Camera dice “ok” alla delega fiscale e all’abbassamento della tassazione

Il disegno di legge è stato approvato con 182 voti favorevoli e 97 contrari. Confermate modifiche per IRPEF, IRES e IVA. Fra le novità anche la flat tax su tredicesime, straordinari e premi di produttività. E’ comunque presto per festeggiare: ora il testo dovrà passare ancora una volta a Montecitorio prima del via libera definitivo.

Roma – La delega fiscale è stata approvata dall’aula di Montecitorio ed ora arriverà in Senato per l’ok finale entro la pausa estiva. Ma vediamo come e che cosa cambia davvero per cittadini e imprese. I punti chiave delle delega fiscale constano di tre architravi principali: la “semplificazione fiscale e burocratica”, visto che l’Italia è fra i paesi più complicati al mondo, il graduale “abbassamento della tassazione” e il “riequilibrio del rapporto fra cittadino e Fisco”, nell’ottica di una fiscalità non vessatoria ma di stimolo e supporto alla crescita e all’occupazione.

Questa delega ha una visione chiara, netta, frutto di un progetto politico a cui gli italiani hanno conferito un forte mandato lo scorso settembre. Con le diverse proposte di legge che sono entrate nel testo stiamo cercando di disegnare il fisco del futuro, moderno, veloce, smart come si dice oggi, non voglio dire amico del contribuente ma finalmente un po’ meno nemico.

Secondo Alberto Gusmeroli, relatore alla delega per la riforma fiscale

Dove, insomma, cittadini e imprese non sono più gravati dalla tassa occulta della complicazione. Infatti, solo nel 2022 si sono avute più di 1500 scadenze fiscali, oltre 200 nel solo mese di agosto! Soggetti che, secondo il parlamentare, possono dedicarsi non alla burocrazia, ma al loro core-business, producendo ricchezza e trascinando così anche la crescita economica. Il senso, in sostanza, della riforma dovrà basarsi sulla crescita, che si sostiene con misure espansive.

Alberto Gusmeroli, relatore alla delega per la riforma fiscale

La complicazione, in effetti, serve solo a tarpare le ali e non aiuta nemmeno l’emersione del sommerso, come per cinque decenni si è invece voluto far credere nonostante le evidenze sotto gli occhi di tutti. Si spera che ne possano trarre beneficio tutti. Ma sembra una chimera, un sogno che molto probabilmente potrebbe diventare un incubo per tanti imprenditori e famiglie sull’orlo del collasso economico.

In ogni caso, dovrebbe essere una delega inclusiva, a 360 gradi, che contiene provvedimenti sia generali che specifici, i cui benefici interessano tutte le fasce della popolazione, dai giovani ai meno giovani, dai dipendenti ai pensionati e ai lavoratori autonomi. Questo perché, sempre secondo fonti della maggioranza, semplificando si innesca in automatico un circolo virtuoso per l’economia, i cui effetti positivi sono in grado di far ripartire i consumi.

Cominciamo dal bene rifugio per eccellenza, il mattone: non si prevede nessuna nuova tassa sulla casa, nessuna riforma del Catasto, cedolare secca estesa anche alle locazioni commerciali e IMU che viene inviata direttamente dal Comune al cittadino. Basta, insomma, al ginepraio di micro tasse il cui costo di gestione è superiore a quanto fruttano all’Erario. Peraltro, abolita l’IRAP, che è una tassa sulle perdite, nessuna scadenza ad agosto o cartella ad agosto e dicembre e graduale eliminazione degli studi di settore/ISA.

Non si prevede nessuna nuova tassa sulla casa

Previsto anche il via libera alla rateizzazione del maxi-acconto di novembre da gennaio a giugno dell’anno successivo, una battaglia di buon senso che – ha ancora affermato Gusmeroli va avanti dal 5 agosto del 2020 e che finalmente consentirà di pagare metà delle tasse a consuntivo, ovvero a reddito guadagnato e non in anticipo come avvenuto finora, con la contemporanea riduzione della ritenuta di acconto”.

Sembra di leggere il libro dei sogni, ma attenzione perché la riforma deve consentire non solo una minore burocrazia ma una sostanziale equità con chi è maggiormente svantaggiato. Cioè si deve pensare a tutte quelle famiglie, e non solo, le quali molto spesso ritengono iniquo l’abbraccio mortale del fisco. Solo riformando tutti gli aspetti che creano distorsione economica e diseguaglianza, potranno determinare una inversione di marcia in senso etico, oltre che maggiore legalità.

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