Italia a rischio paralisi con lo sciopero di domani: Mattarella esorta al dialogo

Dalla sanità alla scuola, dal commercio alla giustizia: i settori coinvolti nella protesta indetta da Cgil e Uil contro la manovra.

Roma – Va avanti lo scontro con gli attacchi incrociati tra i sindacati e il ministro Matteo Salvini. Tra chi difende il diritto allo sciopero, previsto per domani 29 novembre, e chi il diritto alla mobilità e chi li rivendica entrambi, si rifanno i conti con la precettazione per i trasporti. Non si arrestano le polemiche, mentre i sindacati confermano il ricorso al Tar contro la precettazione. “Nel merito è proprio una follia. Abbiamo rispettato le regole”, ripete Landini. Salvini lo accusa di “fare politica” e lo vede come “il prossimo candidato della sinistra”. Contrattacca il leader della Cgil: “Pensi 365 giorni l’anno ai problemi della mobilità, non solo quando viene proclamato uno sciopero”.

Bombardieri parla di “un film già visto”, ricordando che “ha già precettato l’anno scorso… si diverte così”, ironizza. Al centro della polemica resta anche la commissione di garanzia sugli scioperi, per i sindacati “ormai di parte”. Dalle fabbriche alla scuola, dalla sanità alle poste, dal commercio agli statali fino alla giustizia: lo sciopero generale di domani proclamato da Cgil e Uil contro la manovra coinvolgerà tutti i
settori, pubblici e privati. Sui trasporti lo stop peserà a metà. Salvi solo i treni. Lo sciopero generale resta di 8 ore o per l’intero turno per i lavoratori privati (tra cui metalmeccanici, edili, agricoli, chimici) e per i dipendenti pubblici. Ma cambia per il trasporto passeggeri dove, proprio a seguito dell’ordinanza firmata da Salvini, viene ridotto a 4 ore per il trasporto pubblico locale, aereo e marittimo. Nello specifico, lo stop per gli aerei, compresi i controllori di volo, si articolerà dalle 10 alle 14.

Per bus, metro e tram, così come per navi e traghetti, sarà dalle 9 alle 13, nel rispetto delle fasce di garanzia. E nel rispetto della precettazione: del resto non farlo significa chele sanzioni ricadrebbero non solo sui sindacati ma anche sui singoli lavoratori. Lo sciopero sarà di 4 ore anche per i vigili del fuoco, dalle 10 alle 14. Mentre saranno a rischio per l’intera giornata i taxi. Non si fermano, invece, i treni: dallo sciopero generale sono infatti esclusi il trasporto ferroviario e il trasporto merci su rotaia. Fuori dalla protesta anche il personale di Trenitalia direzione business regionale Piemonte e Valle d’Aosta. Alcune ripercussioni si contano già: in vista dello sciopero di domani e dello staff handler degli scali di Milano Linate e Venezia, Ita ha già cancellato 68 voli, di cui 18 internazionali e 50 domestici.

Sul clima che si è creato tra Governo e sindacati interviene il Capo dello Stato. Mattarella usa parole nette, proprio quando cresce il livello di tensione tra esecutivo e sindacati. Con lo sciopero generale alle porte e la precettazione firmata dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini. “Auspico che il confronto tra istituzioni e parti sociali, tra i vari livelli delle istituzioni e i corpi intermedi, sia sempre aperto e costruttivo”, scandisce il presidente. Quindi, richiama direttamente gli imprenditori al “dialogo con le organizzazioni sindacali”. Un tentativo di riportare l’asprezza del conflitto in atto ai toni della mediazione. Un’esortazione, quella del capo dello Stato, che insiste anche sull’esigenza del confronto tra imprese e organizzazioni dei lavoratori. “È essenziale – spiega – per rendere fertile il terreno e costruire un benessere più condiviso. Le sfide presenti possono essere affrontate solo se, con lungimiranza, si pensa anche al domani”.

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