L’indice di povertà del Bel Paese aumenta vertiginosamente. I cittadini in indigenza assoluta sono triplicati in 15 anni. La politica dovrebbe aumentare l’equità sociale ma sull’argomento è totalmente assente.
Roma – M5s e Lega sono sempre più irrequieti ma la pazienza di Draghi non può essere infinita. I partiti sono in affanno, gli elettori impazienti ed intolleranti quando non menefreghisti, così conciliare le due opposte tendenze sembra un traguardo difficile da raggiungere.
Peraltro la triste situazione è resa ancora più difficile per le diverse logiche che governano una coalizione larga, disomogenea e per certi versi populista, come quella che ha preso forma intorno a Draghi. Oltretutto il costume politico ormai è orientato al protagonismo ed ai “sentimenti popolari”, che orientano quasi tutti i leader politici, producendo in tal modo una sorta di insofferenza e nervosismo pubblico sempre più diffuso.
Ogni partito cerca di galvanizzare il popolo degli elettori, con slogan e ricette che lasciano, però, indifferenti gli italiani alle prese con i reali problemi quotidiani di sopravvivenza. Infatti, secondo il rapporto annuale dell’Istat, il numero di individui in povertà̀ assoluta è quasi triplicato dal 2005 al 2021, passando da 1,9 a 5,6 milioni, mentre le famiglie sono raddoppiate da 800 mila a 1,96 milioni.
In effetti la povertà̀ assoluta è purtroppo tre volte più frequente tra i minori con una incidenza che va dal 3,9% del 2005 al 14,2% del 2021. Una dinamica particolarmente negativa caratterizza anche i giovani tra i 18 e i 34 anni con valori da capogiro di quasi quattro volte superiore a quello del 2005. In sostanza, nel 2021, c’è stata una tendenza che non accenna a diminuire, con 1 milione 382 mila minori e 1 milione 86 mila giovani di 18-34 anni che si ritrovano poveri in canna.
Allo stesso tempo diminuiscono le famiglie costituite da coppie con figli, che sono il 31,2% del totale nel 2020-2021, con un calo di 11,1 punti percentuali in 20 anni. Il Rapporto Annuale dell’Istat spiega che se queste tendenze continuassero con la stessa intensità di adesso le coppie senza figli potrebbero sorpassare quelle con figli entro il 2045. Tutto questo mentre la politica tende a mettere bandierine su alcuni provvedimenti che non serviranno a nulla, fin quando non si raggiungerà una maggiore equità sociale.
Da considerare inoltre che non stanno meglio neanche 734 mila anziani, tra i quali l’incidenza del disagio è del 5,3%. Inoltre, sempre secondo il rapporto annuale Istat, “le misure di sostegno economico erogate nel 2020, in particolare il reddito di cittadinanza e di emergenza, hanno evitato a un milione di individui, che sono circa 500 mila famiglie, di trovarsi in condizione di povertà assoluta”. Infatti l’intensità della miseria, senza sussidi, nel 2020 sarebbe stata di 10 punti percentuali più elevata, raggiungendo il 28,8% a fronte del 18,7%. Le famiglie, infine, sono sempre di più e più piccole, cioè oltre 25 milioni nel 2020-2021.
Nel frattempo, Salvini dichiara che la Lega “da domani in avanti voterà soltanto quello che serve all’Italia e agli italiani, il resto lo lasciamo votare a Pd e M5S”. Continua così il leader a ribadire le sue critiche alle proposte di legge su Ius scholae e cannabis, sostenendo addirittura che nessuno gli aveva detto che all’ordine del giorno del governo c’erano tali proposte di legge. Misteri da girone infernale.
Così le uniche priorità, secondo l’ex ministro, sono l’autonomia, la flat tax, la pace fiscale. Insomma, non si comprende il motivo per cui alcune proposte legislative devono escluderne altre come se fossero di competenza altrui. Alchimie politiche, così continuano le prove muscolari. La legge elettorale sarebbe, per esempio, auspicabile che venisse anche riformata, magari introducendo il sistema proporzionale puro con soglia di sbarramento. E’ illusorio pensare al futuro prossimo.