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Il matrimonio simulato: segno dei tempi

Il matrimonio ora può essere anche simbolico. Nel senso che non ha alcun valore legale. Non è il risultato né di un precetto religioso né del Codice civile. Il fenomeno è in crescita vertiginosa e si sta diffondendo anche in Italia.

Roma – Innanzitutto perché è meno impegnativo dal punto di vista emotivo ed è meno costoso economicamente. Ed è più un party che una cerimonia vera e propria. Non serve un celebrante la funzione. Non sono necessari abiti per l’occasione e nemmeno sedersi a tavolo per il luculliano pasto, tipico di ogni matrimonio ufficiale. Lo si fa quando si ha voglia e tempo. Possono essere scelti i luoghi che più piacciono, senza essere “costretti” ad andare in quelli deputati per l’occasione, come può essere il municipio o la chiesa.

Quindi, niente sindaco, assessore o parroco. Ognuno può cimentarsi in questa sorta di celebrazione e possono, finanche, essere personalizzate le formule da declinare. Se non ha alcun valore legale e religioso, sancisce, comunque, il valore dell’unione tra gli sposi. Dopo la celebrazione si fa festa, senza essere soggetti a inviti formali e, soprattutto, senza quelli di parenti per necessità. Il fenomeno si è talmente diffuso che FederCelebranti, un’aggregazione libera e autonoma di professionisti del settore delle cerimonie laiche, umaniste, simboliche e civili, ha registrato una crescita del 330% delle richieste di matrimonio di questo tipo.

Forse la causa decisiva per questo tipo di scelta è prettamente economica. Infatti, secondo l’osservatorio Compass, una delle società leader del credito al consumo in Italia e che ogni anno presenta dei rapporti sulle tendenze dei consumatori nei vari comparti, si è assistito nell’ultimo triennio ad un aumento del prezzo delle cerimonie classiche, che ha oscillato intorno a 20mila euro. Mentre gli abiti degli sposi incidono per l’11,4% sul computo totale. Per non parlare delle cerimonie in comune. Sposarsi, per chi non è residente, a Roma, Firenze o Venezia costa tantissimo e la domanda è in continua crescita, soprattutto, da parte degli stranieri.

Secondo i dati a disposizione di Federmep, Feder Matrimoni ed Eventi Privati, associazione nazionale di categoria che rappresenta i professionisti e le aziende del settore, i matrimoni simbolici hanno raggiunto la percentuale di 2/3 delle celebrazioni straniere totali, per un giro d’affari che oscilla sui 300 milioni di euro annui. Quindi anche per questo tipo di matrimoni il ritorno economico c’è, eccome, e rappresenta un valido contributo a un settore, comunque, in ripresa. Anche se, per quanto riguarda matrimoni e unioni civili non siamo ancora ai livelli pre-pandemia. Oltre all’aspetto economico, che pure gioca un ruolo rilevante nella scelta, il fenomeno dei matrimoni simbolici forse si sta diffondendo anche per fattori culturali.

Un esempio di matrimonio simbolico.

È probabile che lo si voglia vivere con più libertà rispetto a quello classico. E, soprattutto, senza intromissioni di sorta. Oppure, perché non ci si sente impegnati in maniera rituale e costrittiva, di fronte ad un evento che dovrebbe essere uno dei più importanti della vita di una coppia. Ma forse è la leggerezza dell’atmosfera, in contrasto con quella pesante delle celebrazioni ufficiali, che provoca una gioia ludica, ad essere decisiva. Come si è visto i motivi possono essere tanti e vari. Il dato di fatto ci dice che è un fenomeno in continua crescita, con in evidenza la vivacità del costume sociale e delle relazioni umane, capaci di adeguarsi alle mutate condizioni.                         

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