I TENTACOLI DELLA PIOVRA SOPRA I BISOGNI

Le organizzazioni mafiose hanno sempre investito in settori di prima necessità, dalla filiera agroalimentare, al trasporto su gomma, così come nei servizi funebri e nelle imprese di pulizia e smaltimento dei rifiuti. Tutti comparti attivi anche in questa fase pandemica. Il rischio palese è che la minaccia mafiosa possa esplodere con una forza sconvolgente. Bisogna arginarla subito, dopo sarà troppo tardi.

In Italia i problemi sono sempre tanti, soprattutto da quando il virus è comparso tra scetticismo e paure. Oltre la preoccupazione sanitaria, controversa e dubbia, che sta costringendo gli italiani a casa per evitare ulteriori contagi, si dovrebbe focalizzare un altro aspetto, ritenuto a torto secondario: la contaminazione economica-criminale.

Il mondo non può permettersi due pandemie: quella da Covid-19 e quella mafiosa. La crisi sanitaria e la conseguente crisi economica che affligge famiglie e imprese sono preoccupanti. Il rischio di tensioni sociali è possibile se non si affrontano le due emergenze, salute e soldi, con rapidità. Infatti alle preoccupazioni da affrontare si aggiunge quella di presidiare la legalità. La minaccia mafiosa rimane l’unica costante emergenza in questo Paese ed il governo ha la possibilità di limitare il rischio di penetrazione deviante nell’economia, assicurando a tutti condizioni di migliore vivibilità e speranza nel futuro. Diversi titolari di attività commerciali e professionali hanno comunque dovuto anticipare le spese del canone d’affitto, pagare tutte le utenze nonché qualunque debito con le banche.

La liquidità è necessaria per la sopravvivenza dignitosa di ogni essere umano ed in questi particolari momenti l’aiuto dello Stato deve essere concreto e non delegato alla discrezionalità delle istituti di credito, i quali anche se invitati dall’autorità ministeriale ad essere più celeri e disponibili alle richieste di prestiti, non dimostrano alcuna sensibilità così come non hanno mai dimostrato alcuno spirito di collaborazione in tempi ordinari. Lo hanno fatto in qualche occasione erogando finanziamenti coperti da garanzie immobiliare per valori di molto superiori rispetto al credito ceduto e a fronte di interessi notevoli.

Le grandi e piccole imprese in difficoltà, qualora non riescano a trovare denaro in prestito dalle banche a chi si rivolgeranno? Al Sud come al Nord batteranno di cassa alla mafia e chi si occupa di denaro a strozzo. Così attraverso i bisogni della gente si consente alle mafie di infiltrarsi in settori nuovi proprio attraverso i prestiti usurai. Sono molte le aziende chiuse, i lavoratori in attesa di lavoro, le famiglie che stanno intaccando i propri risparmi. Tutte situazioni devastanti che prestano il fianco alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In questo clima surreale si fanno strada i tentacoli della piovra la quale, con interventi immediati ed aiuti tempestivi, consente non solo di fare la spesa ma di rendere disponibile immediata liquidità, erogando prestiti a tassi da capogiro.

L’attuale situazione di emergenza è pericolosa perché la mafia può sfoderare un’economia parallela e sommersa per consolidare il consenso sociale, impossessandosi di “pezzi di aziende” o di intere società pulite con cui riciclare il denaro sporco. Una sorta di concorrenza sleale al mercato regolare per poi mettere le mani nel miele dei sussidi di Stato e dell’Unione europea.

Gratteri

Non a caso il procuratore Nicola Gratteri ha lanciato l’allarme:”… Bisogna stare attenti e maggiormente sensibili al fenomeno della corruttela e delle “sirene perverse” delle mafie, le quali in virtù delle proprie ramificazioni contaminano ed inquinano ogni settore economico…”. Purtroppo quando ci potrà spostare di più (il governo ipotizza il 3 maggio prossimo), si dovranno reperire le risorse finanziarie necessarie per far fronte ai debiti maturati, poiché non sarà possibile tornare a lavorare a pieno regime e fatturare quindi come qualche mese addietro.

La situazione non è tanto semplice da gestire ma era prevedibile. Se dallo Stato non vi saranno interventi concreti a sostegno di tutte le imprese, il vero welfare potrebbe essere assicurato dalla mafia che, a caro prezzo, sostiene e aiuta chi è in difficoltà economiche. Le organizzazioni mafiose, d’altronde, hanno sempre investito in settori di prima necessità, dalla filiera agroalimentare, al trasporto su gomma, così come nei servizi funebri e nelle imprese di pulizia e smaltimento dei rifiuti. Tutti settori attivi anche in questa fase pandemica. Il rischio palese è che “la minaccia mafiosa possa esplodere con una forza sconvolgente”, soprattutto perché già pronta a sostenere una eventuale crisi economica. 

Don Ciotti

Questi sono momenti di grande fragilità ed insicurezza. Ecco perché molti piccoli imprenditori seguono con cinismo e disinteresse la partita che l’Italia sta giocando con l’Europa e ancor meno la questione Mes. Ogni cittadino cerca risposte esclusivamente al proprio bisogno. Purtroppo quel che fa davvero paura è l’attuale recessione e l’incertezza del futuro specie per le piccole e medie imprese. Anche Don Ciotti auspica maggiori controlli ed attenzione perché bisogna concentrarsi sul fenomeno mafioso in espansione in quanto ogni organizzazione criminale è pronta a sfruttare qualunque situazione di precarietà sociale sostituendosi allo Stato laddove questo è più carente. Come sempre.

Nella nuova crisi economica e sociale il pericolo di infiltrazioni criminali è presente sia nelle maglie delle attività economiche già in attività, sia nelle future opportunità e nuovi bisogni.

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