Governo avanti tutta ma la fretta è cattiva consigliera

Meloni ed i suoi farebbero bene ad evitare le commistioni normative. Per il resto va benissimo la precedenza alle emergenze degli italiani in tema di sopravvivenza e aiuti per le bollette. La stretta sui rave-party è più che legittima e non intacca di certo la libertà di nessuno. Forse costituisce un vero deterrente per spacciatori e delinquenti che fanno affari d’oro in queste occasioni dove spesso c’è scappato il morto.

Roma – Governo sull’altalena? Il nuovo esecutivo ha iniziato il suo percorso ma non sembra abbia imboccato il più corretto fra i cammini giuridici. E’ stato approvato infatti il Decreto-legge n. 162, che prevede “Misure urgenti in materia di divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia, nonché in materia di entrata in vigore del decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150, di obblighi di vaccinazione anti Sars-Cov-2 e di prevenzione e contrasto dei raduni illegali”.

Il capo dello Stato ha subito concesso il via libera, segno che aveva in precedenza fornito il benestare. Ma il governo avrebbe dovuto evitare questa “commistione normativa” per il semplice fatto di segnare una netta cesura col passato e di rientrare in una fase di normalizzazione e legittimità costituzionale.

Comitato per la legislazione

Invece si è limitato a perpetuare un errore contro il quale FdI, e non solo, si sono espressi per anni. Non si dubita dell’urgenza che ha spinto l’esecutivo ad adottare lo strumento normativo, ma è anche vero che bisogna lanciare adeguati segnali di discontinuità anche come metodo di lavoro. In ogni caso il Decreto-legge affastella tre distinti argomenti, ergastolo ostativo, vaccini e raduni. Ebbene da una lunga sfilza di anni giungono ammonimenti, sia dalla Corte costituzionale, sia dal Comitato per la legislazione e dagli uffici parlamentari, affinché si eviti la commistione e la sovrapposizione, nello stesso atto normativo, di oggetti e finalità eterogenei.

Ma la voglia di fare presto a volte non si coniuga con la semplificazione di cui si ha tanto bisogno. Enrico Letta, intanto, ha chiesto al governo di “ritirare la norma che punisce chi partecipa a Rave party con multe fino a 10.000 euro e la reclusione fino a 6 anni, in quanto è la libertà dei cittadini che così viene messa in discussione”, ha scritto su Twitter il segretario dem. Matteo Salvini, però, ha replicato che “indietro non si torna e le leggi finalmente si rispettano”. L’esecutivo è al lavoro anche su un altro fronte ovvero quello del quarto “decreto bollette” per prorogare alcuni interventi in scadenza a novembre e alleviare il peso del caro energia su famiglie e imprese.

Stop obbligo vaccini per sanitari e ok mascherine in ospedale. Stretta sui rave

Si tratta di un intervento da 4-5 miliardi, finanziato in parte con l’extra-gettito di 10 miliardi lasciato in eredità dal governo Draghi per effetto delle maggiori entrate Iva. L’intervento sulle bollette, in particolare, nascerebbe sotto forma di decreto Aiuti-quater, visti i tre precedenti interventi dell’esecutivo guidati da Mario Draghi che hanno destinato 61,2 miliardi a famiglie e imprese.

Le misure preannunciate da Meloni presto saranno esaminate dal CdM. Il confronto per adesso è sul Nadef, cioè la Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza, che dovrà essere trasmessa a Camera e Senato in tempi brevi, in previsione della legge di Bilancio. Tra le ipotesi allo studio, anche, l’estensione a dicembre del Bonus sociale per gli incapienti.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa