Glioblastoma, un tumore cerebrale difficile da operare: la ricerca italiana al servizio dell’oncologia

In soccorso della chirurgia arriva il “cervello avatar”: un modello tridimensionale dell’organo sviluppato dai ricercatori dell’Università Cattolica e del Policlinico Gemelli di Roma.

Roma – Quando si opera un glioblastoma si deve asportare il tessuto patologico, localizzato in mezzo ad aree del cervello funzionali, e la necessità di preservare funzioni neurologiche, senza provocare deficit neurologici, è alta. Recentemente è arrivato in soccorso il contributo della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS – Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, aiutando a preparare l’intervento chirurgico al meglio grazie ad un cervello virtuale in 3D.

Il pre–surgical planning permette di limitare i danni e consente di controllare le aree cerebrali in anticipo, creando previsioni in merito all’esito finale dell’operazione, grazie ai passi da gigante compiuti dalla tecnologia sfruttata in ambito medico.

Cervello virtuale

Il ricorso alla risonanza magnetica è essenziale e, sovrapponendo le immagini tridimensionali ottenute e valutando il volume del glioblastoma, consente al neurochirurgo di programmare la via chirurgica migliore, navigando con appositi software all’interno del cervello, come se fosse uno spazio tridimensionale.

Per mezzo della stretta collaborazione tra intelligenza artificiale e mondo della medicina, i vantaggi di questa tecnica sembrano essere molteplici: evitare di toccare strutture vascolari interne al cervello, ridurre sanguinamenti durante l’intervento e adottare un iter chirurgico personalizzato per ogni singolo paziente.

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