Gli italiani hanno preferito risparmiare piuttosto che spendere durante la pandemia

Questa sorta di virtù acquisita non è stata di alcun giovamento ed ha fruttato rendite prossime allo zero. Di contro bisognerebbe rinunciare ai tributi inesigibili piuttosto che corrergli appresso cosi da rilanciare l’impresa individuale i cui titolari non hanno più un euro per pagare i debiti. Se si intende ripartire sul serio.

Roma – La riforma della riscossione, come più volte ribadito, è una priorità non più differibile. Infatti senza capacità di incasso delle somme contestate anche l’adempimento spontaneo degli obblighi tributari, da parte del contribuente, si rivela inefficace nel più ampio obiettivo della lotta all’evasione.

Il grido d’allarme è opportuno lanciarlo adesso, proprio mentre sta entrando nel vivo il dibattito sulla riforma fiscale, in quanto se non si affronta subito l’aspetto del prelievo dei tributi qualunque riforma sarà incompleta ed inefficace.

Peraltro i parlamentari sono già consapevoli delle difficoltà in cui versa il sistema del recupero coattivo di tasse e multe, tema più volte sollevato da Ernesto Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate. La prossima settimana sarà il ministro dell’Economia Daniele Franco a illustrare alle Camerte le criticità esistenti, con la relazione sullo stato della riscossione prevista dal primo decreto Sostegni.

Il passaggio dalle esattorie private al concessionario pubblico non ha, in buona sostanza, sortito gli effetti auspicati, anche se gli incassi dei ruoli sono triplicati. Resta, comunque, la montagna di crediti non riscossi, il cosiddetto “magazzino” contiene circa 930 miliardi da recuperare.

Ernesto Ruffini

Ma gran parte degli importi non hanno alcuna chance di ritornare nelle casse degli enti creditori. Proprio per questo è inutile continuare a vessare i contribuenti che si trovano nell’impossibilità di assolvere il debito, impedendo loro di avviare, in tutta trasparenza, un’attività economica.

Con l’ulteriore paradosso che i dipendenti della riscossione, pur sapendo che si tratta, in prevalenza, di ruoli inesigibili, sono obbligati ad attivare le procedure di notifica per evitare contestazioni di danno erariale. Un allarme che al momento sembra essere caduto nel vuoto, con pochi spiragli di revisione.

Il Governo è al lavoro per ridisegnare il sistema attuale e ha messo sotto osservazione proprio l’inesigibilità dei ruoli. L’idea di partenza sarebbe quella di annullare automaticamente tutti i carichi che l’agente pubblico della riscossione non riesce a incassare nei cinque anni successivi alla data in cui sono stati affidati.

Daniele Franco

È evidente però che il concessionario dovrà avere i poteri per incassare in tempi rapidi. Due sono gli aspetti controversi su cui si è acceso il confronto nella maggioranza: c’è chi vede nella cancellazione dei ruoli un condono permanente e chi, invece, non intende pagare il “prezzo politico” di un eccesso di strumenti contro i contribuenti.

Però fino a quando non si troverà il coraggio di annullare i debiti inesigibili, senza paura di spiegare i motivi di tale scelta, non si potrà mai pensare, realisticamente, di affrontare il tema della riforma fiscale basandola esclusivamente sulla suggestione dell’evasione fiscale e dei limiti della privacy.

Una cosa è certa ed è quella che la capacità di risparmio delle famiglie italiane durante la pandemia è aumentata del 50%, con un rendimento prossimo allo zero. Se invece ci fosse stata la capacità di mettere a reddito quel risparmio anche solo con una remunerazione di un punto percentuale le famiglie avrebbero guadagnano complessivamente 30 miliardi, quasi il 2% del prodotto interno lordo.

Insomma il saggio di risparmio delle famiglie italiane, rispetto al reddito disponibile, è cresciuto nell’anno per come abbiamo detto prima ad esclusione dei risparmi investiti nelle società quotate che possono aver dato una qualche soddisfazione in termini di quote positive. Il resto non ha dato alcun frutto. Questi sono i vari aspetti della realtà con cui si dovranno interfacciare le riforme, il resto sono solo “chiacchiere e distintivo”.

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