Funivia del Faito: i funerali del macchinista morto e le parole drammatiche della moglie

La disperazione di Elvira: “Non possiamo accettare che sia stata una fatalità. No. Questo è il mio grido di dolore e giustizia”.

Napoli – In una chiesa gremita Castellammare di Stabia ha dato l’ultimo saluto a Carmine Parlato, il 59enne dipendente dell’Eav che ha perso la vita nell’incidente alla funivia del Monte Faito. Nelle prime file c’erano i familiari, i rappresentanti delle istituzioni locali e i colleghi in divisa. Il macchinista era originario di Vico Equense e il 17 aprile era in servizio nella cabina a monte, quella precipitata per diversi metri, causando la morte dello stesso Parlato e di tre turisti stranieri. Durante i funerali la moglie Elvira, disperata, non vuole accettare la tesi della fatalità.

“Carmine, sarò la tua voce. Terminati i momenti del plauso, viene il momento della giustizia. Avete strappato Carmine alla vita. Questa tragedia merita risposta. Avete tolto la vita a chi stava portando il pane a casa e a chi stava vivendo un momento di svago sul nostro territorio”, ha detto la moglie di Parlato. “Non possiamo accettare che sia stata una fatalità. No. Questo è il mio grido di dolore e giustizia. Chi con negligenza e leggerezza ha messo a repentaglio vite umane ne risponda”, ha aggiunto.”Mi rivolgo – ha aggiunto ancora la moglie della vittima della funivia del Faito – ai colleghi di Carmine. Mi rivolgo a chi doveva difendere i dipendenti e viaggiatori, di assumersi le proprie responsabilità, con onestà. Soprattutto per il prima. Quello che è successo non è conseguenza di quel momento”.

Nel corso dell’omelia, l’arcivescovo Francesco Alfano si è soffermato sulla paura, sull’incertezza e sulla rabbia, sentimenti che accompagnano queste tragedie, che coinvolgono tutta la comunità e che “vanno presi sul serio”. Ha poi esortato i familiari di Carmine e tutti i presenti a “non perdere la speranza”, usando le parole tanto care a Papa Francesco. “Ci sono momenti – ha aggiunto – in cui sembra che tutto si blocchi, ma anche una ferita mortale può trasformarsi in occasione di condivisione e solidarietà. Uniamoci, apriamo il nostro cuore, ricerchiamo sentieri di dignità e rinascita. Nessuno ci porti via la speranza, facciamolo nel ricordo di chi ci invita a non fermarci, a fare la nostra parte”.

Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, che ha partecipato ai funerali ha sottolineato con la stampa: “Noi dobbiamo affidarci con fiducia agli organi inquirenti che stanno agendo in maniera encomiabile e rapida. E noi tutti attendiamo la verità”. Ma ha aggiunto che “questo è però il momento di essere accanto alla famiglia”, di dare la solidarietà alla moglie e al figlio della vittima. È il momento in cui vengono in tante situazioni e ci si chiede il perché“.

Sulla vicenda sta indagando la Procura di Torre Annunziata che ha iscritto quattro persone nel registro degli indagati per il disastro della funivia del Monte Faito, costato la vita a 4 persone. L’avviso di garanzia è arrivato per dirigenti e dipendenti dell’Eav, l’ente gestore dell’impianto dove giovedì scorso si è verificata la tragedia: Marco Imparato (responsabile esercizio e manutenzione della funivia), Pasquale Sposito (direttore generale), Giancarlo Gattuso e Pasquale di Pace, entrambi dipendenti dell’Ente Autonomo Volturno. Le salme dei coniugi britannici vittime dell’incidente sono ancora nell’obitorio del cimitero di Castellammare di Stabia. Soltanto ieri infatti, si sono fatti vivi i familiari di Elaine Margaret Winn, 58 anni, e Derek Winn, 65 anni, che erano a bordo della cabina precipitata lo scorso 17 aprile.

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