Luca Fasan, appoggiato da cinque liste è il nuovo sindaco con 8.272 voti, pari al 70,87%. Cisint: “I cittadini hanno appoggiato la nostra battaglia”.
Monfalcone – Il centrodestra vince le elezioni comunali a Monfalcone, mentre è un flop per la lista islamica che si era presentata al voto. Secondo quanto si legge sul sito web della regione Friuli Venezia Giulia, è Luca Fasan, appoggiato da cinque liste del centrodestra, il nuovo sindaco di Monfalcone con 8.272 voti, pari al 70,87%. Il candidato del centrosinistra Diego Moretti, appoggiato da quattro liste, ha ottenuto 3.057 voti, pari al 26,19%. Mentre Bou Konate, di origini senegalesi, il candidato della lista islamica ‘Italia Plurale’, ha ottenuto 343 voti, pari al 2,94%. Anna Maria Cisint, europarlamentare della Lega ed ex sindaco di Monfalcone, sottolinea che grazie a tutti i suoi concittadini, “questo ulteriore straordinario risultato che dimostra che Monfalcone vuole continuare la strada del buon governo e del rinnovamento intrapresa nel 2016”.
Un risultato, afferma Cisint, che “soprattutto mostra la vicinanza della città per la battaglia che ho intrapreso per la salvaguardia della nostra identità e della nostra cultura e il rispetto dei nostri ordinamenti di fronte alla prevaricazione islamica”. Segnalando che “la sinistra, infatti, anziché parlare di programmi e scelte per il futuro ha voluto trasformare questo voto amministrativo prima di tutto in un referendum contro le politiche legalitarie e di sicurezza che sono alla base della trasformazione del nostro territorio”, ha sottolineato: “Contro la mia persona soprattutto sono stati usati metodi inqualificabili di denigrazione e basse scorrettezze”. “I monfalconesi hanno giudicato il lavoro fatto, le opere pubbliche realizzate, il rilancio della nautica e del porto, l’attenzione per i soggetti fragili e hanno bocciato sonoramente chi si era proposto di riportare la città a un passato di degrado, abbandono e di tolleranza verso l’immigrazione fuori controllo”.

Anche “la protervia di una lista tutta islamica per sostenere un candidato sindaco musulmano – attacca – è stata radicalmente respinta e isolata, mostrando che c’e’ una volontà generale di chiudere la stagione delle provocazioni dei Centri islamici illegali condannati dal Consiglio di Stato”. L’ex sindaca di Monfalcone Anna Cisint, costretta a girare con la scorta della polizia dopo le minacce di morte ricevute dai musulmani a causa del suo impegno per far rispettare le leggi dello Stato italiano ed aver chiuso moschee spacciate come centri culturali, ma anche per aver salvato diverse ragazze dai matrimoni forzati, ha continuato la sua battaglia da europarlamentare.
“Questa è una mozione a difesa dei valori della nostra identità. C’è un rischio di un’islamizzazione radicalizzata del nostro Paese. L’ho vissuto da sindaca” di Monfalcone, in provincia di Gorizia. “E’ in atto una sostituzione, purtroppo”. Così Anna Maria Cisint, sul palco del congresso della Lega a Firenze, presentando una delle mozioni sul tavolo dell’assise leghista in compagnia delle eurodeputate Susanna Ceccardi e Silvia Sardone. “C’è una “proliferazione delle moschee. Tu non puoi stare in una pescheria – aveva fatto notare – e dire che quella è una moschea: a tutela di tutti e anche di chi vive vicino.
Pochi giorni fa il Consiglio di Stato, accogliendo la posizione dell’amministrazione comunale, ha dato lo stop all’illegalità dei centri islamici di Monfalcone “con tre sentenze destinate a segnare finalmente una svolta alle pretese islamiche di poter impunemente gestire le loro strutture al di fuori del rispetto delle nostre leggi. Finalmente è stata fatta chiarezza ed è stata premiata la mia risolutezza nell’oppormi alle ripetute violazioni delle norme e alle pressioni e minacce subite dalle frange integraliste che mi hanno costretto ad avere la scorta personale”, ha affermato Cisint.