La ripartizione generazionale non ha mai creato così tante differenze tra le fasce anagrafiche come al giorno d’oggi. Ma quali sono le caratteristiche dei Boomer e di ogni generazione dal 1900 ai giorni nostri?
Milano – In tempi in cui ragionare per grandi categorie e generalizzazioni sembra purtroppo essere divenuta una triste consuetudine, è opportuno fare un viaggio all’interno di quelli che, anagraficamente, sono macrogruppi sociali uniti dalla contemporaneità e dagli eventi vissuti. Stiamo parlando delle generazioni, concetto che semplifica sogni, aspirazioni, modi di pensare e agire di categorie di persone accomunate dal fatto di essere nate in un determinato periodo. Questo incide su abitudini, ricordi e preferenze di ognuno di noi. Ogni generazione ha i suoi film cult, la sua colonna sonora, i suoi libri preferiti, gli intramontabili giochi, i propri idoli e future aspirazioni.
Quasi sempre, nella storia, l’unità di misura culturale del tempo è stata la generazione umana, non gli anni. Tratti somatici, promesse e obblighi si tramandavano di generazione in generazione. Quando le persone guardavano indietro, lo facevano in termini di generazioni. Recitavano a memoria i vari passaggi. Un esempio è la sequenza riportata nella Bibbia, nel Primo libro delle cronache, in cui sono elencate 13 generazioni famigliari.
Il termine generazione, associato con quella di appartenenza, è tornato alla ribalta con l’esplosione dei social media che hanno ne hanno rinverdito l’uso soprattutto da parte dei ragazzi, avvezzi a bollare come “boomer” chi non è al passo con i tempi. Insomma, un modo carino di dire “Sei vecchio e rimbambito”. Questa diabolica invettiva spesso genera una corsa mentale a ritroso per riconoscersi nella generazione di appartenenza, sperando di non essere tra i famigerati boomer al cospetto di figli o nipoti. Un ripasso ci sarà utile in tal senso.
The Greatest Generation (La generazione più grande): nati tra il 1901 e il 1924
Deriva dalla Great Depression (grande depressione) e fu il giornalista Tom Brokaw a coniare il termine. Sono coloro che ne hanno subito l’impatto e che hanno insegnato ai loro figli a vivere nella frugalità. In questo gruppo si ritrova la maggior parte dei soldati della Seconda Guerra Mondiale. Sono gli ultracentenari di oggi. Complimenti giovanotti!
The Silent Generation (La generazione silenziosa): nati tra il 1925 e il 1945
A livello numerico sono il gruppo più esiguo, viste le conseguenze della grande depressione e la Seconda guerra mondiale. Il nome deriva dalla ritrosìa al dialogo derivante dal periodo del maccartismo quando era pericoloso parlare in pubblico e dire la propria opinione. Oggi hanno tra i 78 e i 98 anni. I nonni da clonare.
Baby Boomer: nati tra il 1946 e il 1964
Eccoli. I “boomer”, che sono in realtà uno dei gruppi più nutriti e rilevanti della società di oggi avendo preso parte a quasi tutti i progressi tecnologici degli ultimi 50 anni. Ciò li ha resi più adattabili alla modernizzazione. Il nome deriva dal periodo del boom demografico tra il 1946 e il 1964, noto come baby boom, che proseguì parallelamente al boom economico nel secondo dopoguerra. Oggi hanno tra i 59 e i 77 anni. Ebbene sì, siete voi il bersaglio preferito dai ragazzi.
Generazione X: nati tra il 1965 e il 1979
Sono il “ponte tecnologico” tra le generazioni più vecchie e quelle giovani. C’erano quando è nato Internet e sono loro ad aver creato molti dei progressi successivi. Dopo il baby boom, tra 1964 e 1979 ci fu una diminuzione delle nascite e la Generazione X era più esigua di quella dei boomer. Si è parlato di “generazione invisibile”, priva di un’identità sociale definita, da cui “X”. Il termine “generazione X” fu usato nel 1953 per un famoso e magnifico fotoreportage sui giovani che avevano vissuto la Seconda guerra mondiale. Ma è il romanzo di Douglas Coupland, Generation X: Tales for an Accelerated Culture (1991), che cristallizza il termine. Oggi hanno tra i 44 e i 58 anni. Anime flagellate dalla crisi di mezza età.
Millennials: nati tra il 1980 e il 1995
Conosciuti anche come nativi digitali, i Millennials sono i primi ad aver esperito la tecnologia come parte integrante della loro vita quotidiana: tutte le loro attività sono mediate da uno schermo. In realtà non sono nati nel mondo digitale, ma sono migrati da quello analogico nel quale sono nati. Spesso vengono a torto identificati come pigri e narcisisti. Il Time nel 2014 li definì infatti la me-me-me generation. Oggi hanno tra i 28 e i 43 anni. Oscillano tra l’afflato genitoriale e il “mammismo”.
Generazione Z: nati tra il 1996 e il 2009
Un gruppo interessante, che vede gli appartenenti con lo smartphone in mano già nella placenta. Totalmente travolti dal fenomeno dei social media, sono i primi ad avere a che fare con il cyberbullismo e altre problematiche legate al mondo del Web. Chiamati anche Centennials o True Gen (perché sempre alla ricerca della verità), Internet pervade ogni ambito della loro vita. Grazie soprattutto a loro le cause sociali su Internet trovano la spinta decisiva. Sono indipendenti e consumatori seriali, molti faranno lavori che oggi non esistono ancora. Oggi hanno tra i 14 e i 27 anni. Wannabe Greta o Elon.
Generazione Alpha: nati tra il 2010 e il 2025
Il nome si deve prima lettera dell’alfabeto greco (α). È il primo gruppo a nascere nel XXI secolo e ad avere genitori cresciuti con Internet, smartphone, tablet. Non hanno mai visto un mondo senza tecnologie e senza accesso a qualsiasi tipo di informazione. L’interazione comunicativa avviene attraverso le dita, ma non certo per prendere una penna. L’accesso alle informazioni è immediato: a 3 anni sanno già come fare a cercare ciò che interessa loro. Per questa generazione ogni pensiero e azione è immediatamente condivisibile e trasferibile. Il mondo per loro non ha confini, è tutto a portata di dito. Oggi hanno meno di 13 anni. Il futuro è nelle vostre… dita. In bocca al lupo ragazzi!