Il titolo è ripreso da una vecchia canzone di regime quando l’Italia, il 18 novembre 1935, riceveva le sanzioni dalla Società delle Nazioni per l’occupazione dell’Etiopia. I danni, ovviamente, non furono come quelli di oggi ma la sostanza non cambia. Chi aggredisce ha sempre torto ma Francia, Inghilterra e Usa avrebbero fatto bene a tacere. Ieri come oggi.
Roma _ La guerra tra Ucraina e Russia, oltre alla grave perdita di vite umane, con migliaia di persone in fuga, potrebbe far schizzare alle stelle i costi dei prodotti alimentari. In condizioni normali i cereali sarebbero pronti per giugno, ma sembra improbabile che possano esseri raccolti per questo periodo. Gli uomini invece che lavorare in campagna, si sono arruolati nell’esercito e nelle milizie civili. Con un danno incalcolabile, però, anche per le loro esportazioni.
Donne e bambini sono in fuga e l’accesso ai campi è molto complicato. I porti ucraini sul Mar Nero sono chiusi e il trasporto ferroviario non operativo rende impossibile il trasporto del grano. Ecco in che situazione si trova quello che è stato definito “il granaio d’Europa“.
Un rapporto della FAO, l’Organizzazione dell’ONU per l’alimentazione e l’agricoltura, ha diffuso dati allarmanti da cui potrebbero scaturire aumenti dei generi alimentari fino al 22%, oltre a quelli già rilevati sugli scaffali. Questo è dovuto all’importanza che rivestono Ucraina e Russia per i mercati agricoli globali.
Tutti e due i Paesi, infatti, sono tra i maggiori esportatori di prodotti agricoli ed occupano una posizione di rilievo nell’approvvigionamento di prodotti alimentari e fertilizzanti nei mercati mondiali. Inoltre le forniture che vengono esportate sono spesso concentrate in pochi Paesi. Questo fatto provoca un’esposizione di questi mercati ad un’accresciuta vulnerabilità alle crisi ed alle instabilità.
L’anno scorso Russia e Ucraina sono risultati tra i primi tre Paesi che hanno esportato grano, mais, colza, semi di girasole e olio di girasole. La Russia, addirittura, il primo Paese esportatore mondiale di fertilizzanti azotati ed il secondo di quelli potassici e fosforici.
La FAO ha effettuato diverse simulazioni per misurare gli effetti potenziali sulle economie di un’improvvisa e marcata riduzione delle esportazioni di cereali e semi di girasole da parte di entrambi i Paesi. Ebbene questa mancanza solo in parte verrebbe compensata da fonti alternative durante il mercato della prossima stagione.
Nel rapporto emerge che la capacità di molti prodotti alternativi di aumentare la produzione e le spedizioni può essere limitata dagli elevati costi di input della produzione, ovvero dei fattori di produzione: terra, capitale, lavoro, materie prime. È preoccupante che il conseguente divario di approvvigionamento globale potrebbe fare aumentare i prezzi internazionali di alimenti e mangimi dall’8 al 22% al di sopra dei livelli già elevati.
Il rischio probabile è che, a causa della guerra, il prezzo del greggio resterebbe a livelli piuttosto alti. In questo modo si protrarrebbe l’impossibilità alle esportazioni dei due Paesi oltre la prossima stagione commerciale. Ma il divario di offerta nei mercati globali di grano e semi di girasole rimarrebbe molto elevato nonostante una probabile espansione di prodotti alternativi propria in risposta ai prezzi in eccesso. Risultato? I prezzi internazionali tenderanno al rialzo molto di più dei livelli di base.
Come ha sottolineato il direttore della FAO Qu Dongyu: “…Le probabili interruzioni delle attività agricole di questi due principali esportatori di materie prime di base potrebbero gravemente aggravare l’insicurezza alimentare a livello globale, quando i prezzi internazionali dei prodotti alimentari e dei fattori di produzione sono già elevati e volatili. Il conflitto potrebbe anche limitare la produzione agricola e il potere d’acquisto in Ucraina, favorendo una maggiore insicurezza alimentare a livello locale…”.
Ora possiamo pure morire di fame. Dopo questa lieta notizia andremo a letto più sereni. Tra le tante opzioni di fare una brutta fine, ne abbiamo a disposizione un’altra. Una vera e completa diversificazione delle possibilità!