Catturato a Corfù il latitante Faslii Qibini, re dei broker del narcotraffico internazionale

L’uomo è stato stanato dai carabinieri di Napoli, che avevano appena chiuso il bilancio 2023 con 17 ricercati arrestati.

Corfù – Un colpo di scena ha segnato la fine della latitanza di Faslii Qibini, 64 anni, considerato uno dei più importanti broker del narcotraffico internazionale. Qibini, originario della Grecia, era ricercato dal 2011, quando era evaso dai domiciliari a cui era stato sottoposto per il suo coinvolgimento in una vasta rete di traffico di eroina tra la Grecia, la Turchia e l’Italia meridionale. Secondo gli inquirenti, Qibini avrebbe avuto rapporti con il clan Di Lauro e poi con i Nardielli, gruppo criminale del versante oplontino, per cui avrebbe gestito e mediato le forniture di droga.

L’uomo è stato stanato dopo oltre 12 anni di latitanza. Qibini è stato arrestato ieri pomeriggio a Corfù, dove si era rifugiato con la moglie e il figlio. Autori della cattura, i Carabinieri del Comando provinciale di Napoli che appena qualche giorno fa hanno chiuso il bilancio annuale con 17 ricercati arrestati.

I carabinieri partenopei hanno operato in collaborazione con le autorità greche mediante l’esame di una serie di indizi e grazie ai pedinamenti. Qibini, infatti, nonostante la sua condizione di fuggitivo, non aveva rinunciato a trascorrere le festività natalizie con la sua famiglia, ma aveva cercato di mantenere un basso profilo, evitando di uscire di casa e di farsi notare. Tuttavia, i carabinieri hanno notato un aumento dei consumi della famiglia Qibini, in particolare di sigarette, che né la moglie né il figlio fumavano. Questo ha insospettito i militari, che hanno intensificato le osservazioni e presidiato il quartiere dove abitava il latitante. Ieri pomeriggio, Qibini ha deciso di fare una passeggiata in corso Secondigliano, ignaro di essere circondato dai carabinieri, che lo hanno bloccato e arrestato. Il latitante è stato condotto nel carcere di Corfù, in attesa dell’estradizione in Italia, dove dovrà rispondere dei suoi gravi reati.

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