Regolamento di conti fra bande concorrenti che si contendono il territorio per lo spaccio di droga e non solo. L'ordine di fare fuoco è arrivato da Milano.
Catania – È maturata nell’ambito di contrasti tra clan criminali opposti la sparatoria che l’8 agosto scorso ha provocato 2 morti e 4 feriti a Librino, uno dei quartieri più popolati e malfamati di Catania. Sotto i colpi d’arma da fuoco sono caduti il 48enne Luciano D’Alessandro e Vincenzo Scalia. La spedizione punitiva, che ha colpito alcuni degli affiliati al clan Cappello-Bonaccorsi, sarebbe stato ordinato dal clan dei Cursoti Milanesi.
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I carabinieri del nucleo investigativo di Catania, su disposizioni della Procura etnea, stanno ricostruendo il puzzle del fatto delittuoso di 6 giorni fa per il quale sono stati già eseguiti 5 fermi per il reato di duplice tentato omicidio, tentato omicidio plurimo. Due dei cinque fermati si sono costituiti nella sede del comando provinciale dell’Arma a piazza Verga. Sapevano che i militari dell’Arma li avrebbero presi da lì a poco così hanno deciso di consegnarsi spontaneamente. Dalla Procura di Catania spiegano che ulteriori dettagli sulla sparatoria di Librino, saranno comunicati all’esito dell’udienza di convalida del provvedimento.
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