L'indagine dei carabinieri, coordinata dalla Procura di Savona, si orienta in direzioni di eventuali responsabilità di terzi per stabilire se la tragedia poteva essere evitata. Il numero dei femminicidi è in drastico aumento.
Casanova Lerrone – Pare che da qualche mese a questa parte l’avesse minacciata più volte perché non aveva accettato la fine della loro relazione. Sembra gli fosse ostile anche la figlia della sua ex compagna che aveva difeso sempre la madre da quell’uomo divenuto violento e pericoloso. Poi la tragedia.
Un colpo di pistola sparato a bruciapelo è stato fatale a Jessica Novaro, 29 anni, commessa presso il Conad di Toirano. La giovane, nella serata dello scorso 6 dicembre, aveva saputo che l’ex compagno della madre, Corrado Testa, 56 anni, agricoltore, sarebbe andato da Maria Donzella, casalinga di 54 anni, anche lei vedova, nella sua casa di Vellego, frazione di Casanova Lerrone, in provincia di Savona.
L’uomo, sembra come altre volte, avrebbe discusso con la ex compagna in maniera animata e quando l’incontro stava per degenerare in lite il contadino avrebbe estratto una semiautomatica calibro 9, pare regolarmente detenuta, minacciando Maria Donzella a cui aveva chiesto più volte di riallacciare la relazione sentimentale per la donna ormai conclusa un mese fa.
Jessica Novaro si sarebbe trovata, come al solito, a difendere la madre dalle angherie dell’uomo che negli ultimi tempi pare fosse sempre più nervoso e violento. Mentre la ragazza difendeva la madre anche durante l’accesa discussione, Testa avrebbe puntato l’arma verso la giovane a avrebbe fatto fuoco dall’alto verso il basso.
Jessica sarebbe stata colpita all’addome e avrebbe iniziato a perdere sangue. Nel tentativo di sfuggire ad eventuali altri colpi dunque all’ira dell’assassino, la ragazza riusciva ad uscire dall’abitazione per correre sino alla piazzetta della frazione per chiedere aiuto: ”…Non riesco a respirare… Aiutatemi…”, avrebbe gridato la giovane trascinandosi per strada ma una volta giunta davanti al monumento dei caduti Jessica Lovaro si accasciava sull’asfalto e poco dopo spirava a causa della ferita mortale provocata dal proiettile.
Mentre i soccorritori del 118 si dirigevano verso il piccolo centro a sirene spiegate, Corrado Testa raggiungeva la giovane ormai agonizzante ma una volta accortosi della morte della ragazza, rivolgeva la semiautomatica contro di sé sparandosi alla tempia. Anche l’uomo stramazzava per terra poco distante dalla povera commessa mentre i paramedici della Croce Bianca di Albenga nulla hanno potuto se non constatare la morte dell’assassino e della sua vittima.
I carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore di Savona, Maddalena Sala, avviavano subito le indagini tentando di ricostruire gli eventi delittuosi ascoltando la testimonianza, in primis, di Maria Donzella che, ancora sotto choc per la morte della figlia e del suo ex compagno, confermava che Corrado Testa l’avrebbe minacciata più volte addirittura con la stessa arma ma non era andato oltre una violenta lite.
Pare che l’uomo addebitasse proprio a Jessica Lovaro la rottura dei rapporti con la madre che, invece, pare fossero addebitabili alla gelosia di lui che non avrebbe permesso alla donna di vivere serenamente tanto da decidere di lasciare l’agricoltore. Testa, padre di una figlia, aveva perduto la moglie Daniela Giordani di 43 anni, nel 2011, in un tragico incidente col suo trattore mentre i due raccoglievano la legna.
L’uomo era rimasto molto scosso da quell’evento e, come sembra, era ancora in cura da uno psichiatra. Anni dopo aveva conosciuto la mamma della vittima con la quale aveva intrecciato una relazione sentimentale che pare fosse andata bene sino ad alcuni mesi addietro quando la gelosia di Testa sembra avesse raggiunto limiti insopportabili.
Jessica Lovaro avrebbe consigliato più volte alla madre di troncare quel rapporto malato prima che l’uomo potesse farle del male. Jessica, dicono i colleghi di lavoro, era una ragazza solare e sempre allegra la cui assenza ha addolorato tutto il personale del supermercato, compreso il direttore Marco Borghi che ha ricordato la sua dipendente sul suo profilo Facebook: ”…Sono affranto dal dolore – dice Felice Scodellaro, 42 anni, artigiano edile, fidanzato di Gessica – avevamo fatto tanti progetti. Ho anche tanta rabbia perché non si può morire cosi…”. Pare che Corrado Testa (che deteneva in casa anche 5 fucili da caccia) fosse titolare di licenza di porto d’armi rinnovata nel 2015.
I funerali della vittima si sono celebrati il 12 dicembre scorso presso la chiesa dell’Annunziata a Bastia d’Albenga mentre la salma è stata tumulata nel cimitero di Lusignano dove riposa il padre di Jessica scomparso 9 anni fa.
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