Dubbi e perplessità gravano ancora sulla triste vicenda di mamma e figlio morti a Caronia. Le indagini continuano in diverse direzioni, privilegiata ancora la pista dell'omicidio-suicidio.
Caronia – Daniele Mondello continua a criticare le modalità ed i tempi delle ricerche effettuate dalla forze dell’Ordine per trovare il piccolo Gioele. Nelle ultime ore su Facebook l’uomo ha postato un video in cui si vede un militare in azione nella boscaglia di Caronia seguito passo passo da un cameraman. “…Lo stavano cercando così mio figlio?..” – scrive il disk-jockey – che solo ieri aveva commentato:
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“…Cinque ore di lavoro di un volontario rispetto a 15 giorni di 70 uomini esperti – postava su Fb Mondello – mi fanno sorgere dei dubbi oggettivi sui metodi adottati per le ricerche. La mia non vuole essere una polemica ma la semplice considerazione di un marito e padre distrutto per la perdita della propria famiglia…”.
Salvo poi a ringraziare tutti con un altro post. Il momento è quello che è e si può capire. È la rabbia di un padre e marito disperato che è scoppiato ancora in lacrime davanti alle scarpine blu – ritrovate vicino ai resti del corpo – che aveva comperato insieme alla moglie Viviana per il piccolo Gioele. Intanto che proseguono le indagini, con il procuratore Angelo Cavallo convinto di avere una pista ben precisa ovvero quella dell’omicidio-suicidio, emergono nuovi particolari sul profilo psicologico di Viviana Parisi.
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La donna torinese, circa due mesi fa, aveva tentato il suicidio. Gli inquirenti non escludono che la donna possa averci riprovato il 3 agosto dopo avere ucciso Gioele ma questa è un’ipotesi alla quale Daniele Mondello non crede. Per gli avvocati Pietro Venuti e Claudio Mondello, che assistono il papà di Gioele, Viviana non avrebbe mai fatto del male al figlio e poi, continuano a sottolineare che anche dopo il ritrovamento dei due corpi molte cose non tornano. Se Viviana Parisi voleva suicidarsi perché mai avrebbe dovuto farlo in quel modo, allontanandosi di oltre 100 chilometri da casa e dopo un incidente stradale? L’avvocato Claudio Mondello, cugino di Daniele, afferma con assoluta convinzione che Viviana non si è uccisa e non ha ucciso il figlio e ipotizza un altro scenario:
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“…Il bambino sfugge alla vigilanza della madre e si allontana – aggiunge il professionista – forse anche solo di pochi passi. Probabilmente qualcosa, in quello scenario di campagna, attira la sua attenzione oppure lo spaventa. La madre, terrorizzata, cerca disperatamente di trovarlo ma i suoi tentativi falliscono. Al fine di meglio orientarsi, quindi, decide di salire sul pilone della corrente e guadagnare una posizione di privilegio rispetto al luogo circostante. È vero che il traliccio è posto più in basso rispetto alla collina adiacente (circostanza che mi lasciava dubbioso su uno scenario di tale guisa) ma lo è, altresì, che è l’unica tipologia di struttura che consenta di guardarsi intorno a 360 gradi. È compatibile, pertanto, con l’idea di chi voglia perlustrare la zona limitrofa; probabilmente (così ipotizzo) per guadagnare il contatto visivo col bambino. Perché per ritrovare il bambino e non per ritrovare la via smarrita? Perché si discorre di un possibile pericolo mortale (da quel traliccio transita corrente elettrica ad alto voltaggio) per cui ipotizzo che una spinta esiziale – tale da far decadere ogni indugio – sia stata, per Viviana, quella di ogni madre responsabile: l’amore (“mi coinvolse un senso di protezione”) e la tutela del proprio bambino. Da quella posizione Viviana, finalmente, rintraccia Gioele: si affretta a scendere ma, probabilmente per evitare di perdere tempo, ritiene preferibile saltare. Questa scelta le è stata fatale...”.
Tutto questo escludendo agenti esterni e la partecipazione di soggetti terzi, ovviamente. La sensazione è che per risolvere il giallo di Caronia servirà ancora molto tempo.
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