Se i bambini sono tornati dai genitori qualcuno ha evidentemente sbagliato. Chi ha sbagliato deve pagare perché la legge deve essere uguale per tutti. In Italia ci sono centinaia di bambini sottratti che soffrono il medesimo dolore.
I bambini di Bibbiano sono tornati a casa.
Finalmente, dopo quelli che sono stati anni di calvario, i minori sottratti a forza e ingiustamente dalle proprie famiglie hanno infine fatto ritorno dai propri cari.
Il sostituto procuratore di Reggio Emilia, Valentina Salvi, titolare dell’inchiesta denominata “Angeli e Demoni”, afferma in una nota che le precedenti valutazioni dei sedicenti assistenti sociali della Val d’Enza, sono state completamente cancellate, dopo un’attenta rivalutazione da parte di nuovi psicologi e addetti ai servizi sociali che, al contrario dei predecessori, hanno deciso secondo scienza e coscienza.
E senza altre sollecitazioni, evidentemente.
Perché questo è stato Bibbiano: un ammasso maleodorante di corruzione, disumanità, bruttezza interiore, fallimento empatico da parte di sedicenti professionisti che avrebbero dovuto occuparsi di quei bambini che il disagio familiare lo vivono davvero.
Invece li abbiamo visti accanirsi contro famiglie per bene, senza nessuna pietà. A quale scopo? Denaro o altro che al solo pensarlo vengono i brividi?
Ricordiamo che i bambini venivano praticamente “rapiti” e spediti nelle grinfie della onlus “Hansel e Gretel”, centro gestito dallo psicologo Claudio Foti e dalla moglie Nadia Bolognini, entrambi indagati, che respingono ogni addebito dichiarandosi vittime di un processo mediatico senza appello.
Tra gli altri soggetti finiti nella lista degli indagati, la dirigente dei servizi sociali dell’Unione Val d’Enza, Federica Anghinolfi e l’assistente sociale Francesco Monopoli, i presunti gestori del diabolico “sistema” di affidi illeciti. All’epoca dei fatti venne coinvolto anche il sindaco Andrea Carletti, per abuso d’ufficio e falso, perché avrebbe elargito favori alla onlus di Foti.
La Cassazione aveva poi stabilito che per il primo cittadino di Bibbiano non esistevano i presupposti nemmeno per quella che veniva considerata la più lieve tra le misure cautelari. Non c’erano gli elementi per disporre la misura dell’obbligo di dimora nei confronti del sindaco Andrea Carletti nell’ambito delle indagini sugli affidi illeciti in Val d’Enza.
Carletti è poi tornato in Comune dove esercita il suo mandato.
La “Hansel e Gretel” avrebbe ricevuto dal Comune 135 euro per ogni seduta di psicoterapia, per un danno erariale di circa 200mila euro. Insomma qualcuno ne traeva profitto da queste sedute inutili oppure no?.
Nella quinta udienza preliminare del processo si sono discusse le difese, per presunta incompletezza del fascicolo delle indagini preliminari effettuate dal pubblico ministero Salvi. La stessa Pm ha ribattuto sostenendo fermamente la solidità dei castelli accusatori a disposizione delle parti e inattaccabili.
Su oltre 200 verbali e su oltre 20 faldoni sarebbero risultate diverse testimonianze non inserite a causa di errore umano ma si tratterebbe di ulteriori prove sfavorevoli alla difesa.
La cosa che lascia veramente storditi è l’assoluto silenzio dei media sulla notizia odierna: salvo qualche testata infatti il ritorno a casa dei piccoli illecitamente sottratti alle famiglie è passato nella più completa indifferenza. Cosa dobbiamo pensare di tale atteggiamento? Che la tratta dei minori ha i suoi santi in paradiso?
Chi si cela dietro gli orrori di Bibbiano? Nomi importanti?
Perché gli assistenti sociali avrebbero mentito sulle situazioni famigliari dei bambini al preciso scopo di allontanare i piccoli dalle loro case? Come si può commettere un atto cosi mostruoso? Qual è stata la contropartita?
“Il ritorno a casa di tutti i minori di Bibbiano è il risultato dello stravolgimento delle valutazioni dei loro genitori, effettuate negli anni dai servizi sociali della Val d’Enza”, è il commento perentorio del Pm Salvi la quale, lo ricordiamo, combatte da due anni per rendere giustizia alle piccole vittime e ai loro genitori.
Salvi ha anche spiegato come i “Demoni” citati nel nome dell’inchiesta fossero un abile elemento nelle sedute di psicoterapia (se così si possono chiamare gli incontri con i bimbi che assistenti sociali e psicologi indagati ponevano in essere).
“…Venivano sventolati davanti ai bambini disegni di personaggi positivi e negativi, tra cui anche il diavolo, che poi i bambini rivedevano nei loro incubi di notte…”.
Rendiamoci conto di quali schifezze sono state commesse. Siamo di fronte a presunti mostri, certamente innocenti sino a sentenza definitiva, che avrebbero mirato a terrorizzare di proposito i bambini per poi incolpare le famiglie. Scorrendo le pagine social c’è chi invoca una nuova Alkatraz per questa gentaglia e, onestamente, non ci sembra esagerato. E dire che Bibbiano è solo la punta dell’iceberg.
Forse per queste famiglie l’incubo è finito ma chi ridarà loro la serenità di un tempo? Chi restituirà ai bambini l’innocenza strappata?
I colpevoli devono pagare, è imperativo. Affinché orrori simili non accadano mai più.
Quindi che se ne parli, ovunque: sui giornali, in tv, sui social, al bar dello sport, al mercato. Ri-parliamo di Bibbiano e seguiamo il processo semmai si arriverà al rinvio a giudizio. Basta con questo strano e inquietante silenzio che fa pensare male. Si fa peccato, diceva qualcuno, ma ci s’azzecca.
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