In settori di grande profitto il futuro arriva sempre in anticipo. Un esempio calzante sono le banche ormai proiettate in un domani fatto di avatar e intelligenza artificiale.
La rivoluzione tecnologica non poteva che colpire anche le banche. Infatti, quelle italiane stanno passando dalla trasformazione digitale alla concorrenza, digitale ovvio, grazie al contributo dell’Intelligenza Artificiale (IA). Una ricerca condotta da Execellence Consulting – società di consulenza bancaria, assicurativa e del risparmio gestito – su 700 clienti di diversa età, ha messo in evidenza che i più giovani in maggioranza si ritengono insoddisfatti della propria banca digitale. In dettaglio: la quasi totalità degli intervistati ha fiducia nell’IA; una buona parte ritiene fondamentale la progettazione di ecosistemi di servizi con altre imprese tecno finanziarie. Solo per il resatante un quarto sarà decisiva la trasformazione in blochchain degli asset finanziari. La blockchain (letteralmente: catena di blocchi) è una struttura dati condivisa e immutabile.
È come un registro digitale le cui voci sono raggruppate in blocchi, concatenati in ordine cronologico, e la cui integrità è garantita dall’uso della crittografia. Un registro di contabilità condiviso e immutabile che facilita il processo di registrazione delle transazioni e la tracciabilità dei beni in una rete commerciale. L’obiettivo di questo processo in fieri è una banca digitale di nuova generazione in cui intelligenza artificiale e offerta personalizzata si sposano alla perfezione. Negli Usa si chiama speedboat bank (banca motoscafo) ed è la meta degli istituti di credito italiani che vogliono entrare a pieno titolo nel futuro.
Questa tendenza, sorta negli USA, è alla base delle scelte strategiche dei due più grandi gruppi italiani: Intesa San Paolo e Unicredit. Le stesse banche sono rimaste deluse dai risultati ottenuti dalla loro trasformazione digitale, che spesso hanno replicato i vecchi sistemi analogici. Le nuove banche digitali necessitano di piattaforme di mercato innovative per puntare su applicazioni di core banking, ovvero su un servizio bancario che offre la possibilità di convertire in seguito gli attuali sistemi retrodatati. L’amministratore delegato della Excellence Consulting Maurizio Primanni ha dichiarato: La nostra ricerca evidenzia come possiamo considerarci all’alba di una nuova fase di digitalizzazione dell’industria bancaria.
Dobbiamo renderci conto che abbiamo superato la fase della trasformazione digitale e stiamo entrando in una nuova fase di mercato che possiamo definire della concorrenza digitale. Gli operatori tradizionali e innovativi dunque si confronteranno, ma spesso anche collaboreranno, per lo sviluppo di nuovi servizi finanziari digitali. L’utilizzazione sistematica delle tecniche di data science & analytics e dell’intelligenza artificiale permetterà alle banche digitali di nuova generazione di superare il limite di un approccio commerciale troppo passivo, per potere proporsi alla loro clientela target in modo sempre più proattivo, con chatbot (software per conversare con un essere umano) ed avatar (rappresentazione grafica e virtuale di un visitatore web) che proporranno ai clienti soluzioni personalizzate sui loro bisogni.
In tale contesto sarà molto importante raggiungere in tempi veloci condizioni di profittabilità ed autosufficienza economica. Le linee di offerta a più elevato potenziale di business suggeriscono, secondo le esperienze internazionali in corso, di porre particolarmente attenzione ad alcuni temi: il modello buy now pay later (compra ora, paga dopo), embedded finance (finanza integrata);i modelli ibridi di digital investing (investimento digitale); il digital mortgage (mutuo digitale); l’offerta di servizi di deposito e consulenza per investimenti in cripto-asset (attività registrate in forma digitale).
Tanti poveri cristi che compongono la galassia della popolazione, al solo sentire parlare di banche, subiscono degli attacchi di…orticaria. Già era difficile prima interfacciarsi con una banca, figurarsi ora con l’IA. Speriamo solo che sia davvero intelligente e che sulla banca motoscafo l’accesso sia diffuso, perché quando si tratta di soldi, gatta ci cova!