L’OLIO DELLA PROVINCIA DI RIETI IN POLE POSITION NELLE GRADUATORIE INTERNAZIONALI DEI PRODOTTI D’ECCELLENZA
Palombara Sabina è un centro agricolo in provincia di Roma. Io, che sono nato in città, personalmente ho impiegato del tempo a comprendere meglio la cultura contadina, parlando con gli agricoltori del posto. L’olio buono, quello che viene direttamente dalle olive italiane, non si acquista al supermercato.
Devi attendere l’inizio di novembre, quando finisce la raccolta delle olive, poi vai al frantoio, non uno qualunque, ma quello che conosci bene, e devi stare lì il giorno stesso della spremitura delle olive, che avviene a fine ottobre, massimo inizio novembre.
Le olive non possono restare nelle sacche quando vengono raccolte, devono essere spremute immediatamente, altrimenti si rovinano perché con l’umidità si produce una muffa che finisce per guastare l’olio. Quindi, al frantoio, si possono ammirare le olive portate dagli agricoltori del posto la mattina stessa.
Le olive vengono immesse in quantità nel frantoio, ma non sempre vengono mescolate: ognuno ha il suo raccolto e ricava l’olio dei suoi alberi.
C’è una grande differenza tra oliva ed oliva: dipende da come ognuna è stata lavorata durante l’anno, dai pesticidi irrorati, dalla potatura, dall’attenzione del singolo agricoltore, che quasi sempre ama i suoi alberi.
Gli alberi di olivo non sono tutti uguali, bensì di tipo diverso, e per ogni varietà di albero corrisponde una varietà di olio dal sapore differente. Solo l’agricoltore può comprendere queste sfumature, noi consumatori possiamo solo dire se l’olio ci sembra buono oppure no
Le olive sono immesse nel macchinario del frantoio che è lungo anche 20 o 30 metri. Poi sono lavorate dalle macchine: il frastuono è notevole. Alla fine della lavorazione sono posizionate due tubazioni: da una esce l’acqua separata dall’oliva, dall’altra l’olio, verde intenso ed odoroso.
Non finisce qui: da una terza tubazione, più lontana, fuoriescono gli scarti della lavorazione, che pure vengono riutilizzati.
Quella del coltivatore non è una vita tranquilla: tutto dipende dal sole, dalla pioggia, dall’annata, dagli insetti che bucano le olive e che possono rovinare il raccolto.
Sono noti infatti i problemi causati dalla “Xylella fastidiosa”, un batterio finora mai riscontrato in Europa e mai su questa specie vegetale. Un batterio di tipo patogeno, inserito nell’elenco A1 della Eppo, l’Organizzazione intergovernativa responsabile della cooperazione europea per la salute delle piante. In parole comprensibili: significa che rientra nella lista nera dei batteri da quarantena, da isolare necessariamente, a causa della sua portata infettiva.
L’olio buono, quello che viene direttamente dalle olive italiane, non si acquista al supermercato.Da Gallipoli, il batterio Hylella si è propagato a macchia d’olio (appunto), veicolato da insetti della famiglia dei Cicadellidi. Come spiegano gli esperti, sono state queste piccole cicale a pungere i vasi xilematici, assorbire la linfa e ritrasmettere il batterio ad altri fusti. Negli ulivi colpiti, le vene strozzate hanno fatto collassare l’albero, con una reazione a catena che ha già travolto tutta la parte sud occidentale della Puglia.
Il 17 novembre 2019, a Palombara Sabina, vicino Roma, al Castello Savelli si celebra “Il giorno di Bacco”.
Per un’intera giornata l’antico Castello Savelli si trasforma in una cantina di grande fascino, dove poter gustare il meglio della tradizione vinicola locale.
Nella maestosa Sala Ottaviani si potranno gustare i migliori vini del Lazio e del Centro Italia, con particolare attenzione alle etichette del territorio e del Parco regionale dei monti Lucretili: produttori e sommelierspiegheranno tutti i segreti che si nascondono dietro la bottiglia di vino, dalla vendemmia fino al bicchiere.
Nella Foresteria del castello, si potrà invece pranzare gustando prodotti tipici della Sabina, prima di tutto, appunto, l’olio extravergine di oliva, e poi le speciali pizze fritte, tipica pietanza palombarese condita con sale, zucchero o ricoperta con la nutella.
L’associazione “La Palombella” proporrà dibattiti, mini corsi di degustazione e vendita, oltre alla distribuzione gratuita di bruschette.
Nella Sala delle Giare e lungo le vie del centro storico, si potranno degustare i migliori prodotti tipici del territorio.
“Il Giorno di Bacco” proporrà anche un ricco programma di intrattenimenti, nonché il mercatino dell’artigianato, con mostra di tecniche di lavorazioni tradizionali di vetro, cuoio, legno, saponi e cere e con rievocazioni degli antichi mestieri.
Alle 12 e alle 15 andranno in scena gli spettacoli per grandi e piccini, accompagnati da figuranti che indosseranno abiti storici.
Lungo le vie del paese sfileranno gli “Sbandieratori e Musici di Amelia” insieme alla street band “Sbandati”; nel pomeriggio sarà protagonista la disco music degli anni ‘70 e ‘80 con il concerto dei “Groovalistas”. Nel corso della giornata si potrà assistere alla performance di Circo Contemporaneo con “Canarina”.
Chi vuole trascorrere, dunque, una giornata diversa per conoscere l’olio e la cultura dell’ulivo, il 17 novembre 2019 si rechi a Palombara Sabina.
Da Roma si può prendere il treno sino a Pianabella Montelibretti, poi c’è un servizio navetta fino a Palombara Sabina. Oppure si prende l’autobus che parte dalla via Tiburtina.