Un gruppo di minorenni di Castelfranco Emilia (Modena) è stato identificato per aver scagliato sui treni biciclette, carriole e persino un divano.
Castelfranco Emilia (Modena) – Un “passatempo” pericoloso e sconsiderato ha messo a rischio la sicurezza della circolazione ferroviaria sulla tratta Bologna-Milano, causando danni economici significativi e potenziali disastri. Una baby gang del Modenese, precisamente nei pressi di Castelfranco Emilia, è stato identificato dalla Polizia Ferroviaria come responsabile di almeno dieci episodi in cui oggetti pesanti – tra cui biciclette, carriole, pali di legno e addirittura un divano – sono stati lanciati da un cavalcavia sui binari.
Attentato alla sicurezza dei trasporti e interruzione di pubblico servizio
Questi atti, compiuti per puro “divertimento”, hanno provocato il danneggiamento di convogli, ritardi nella circolazione e gravi pericoli per i passeggeri e il personale ferroviario. La Procura per i Minori di Bologna ha aperto un’inchiesta, contestando reati gravi come attentato alla sicurezza dei trasporti e interruzione di pubblico servizio.
Gli episodi, avvenuti nei pressi di Castelfranco Emilia, vedevano i ragazzi raccogliere materiali da casolari abbandonati per poi gettarli sui binari da un cavalcavia, in attesa di osservare l’impatto con i treni in transito. Gli oggetti, tra cui un divano, erano abbastanza pesanti da causare danni significativi ai convogli, con un caso che ha generato un danno stimato da Rete Ferroviaria Italiana (RFI) superiore a 400mila euro. In alcune occasioni, gli atti hanno comportato l’interruzione della circolazione ferroviaria, creando disagi per i pendolari e rischiando incidenti gravi.
La baby gang perquisita, analisi dei filmati di videosorveglianza
La Polizia Ferroviaria, supportata dai Carabinieri e dalla Polizia Locale, ha identificato i responsabili attraverso indagini che hanno incluso perquisizioni domiciliari e l’analisi di filmati di videosorveglianza. La Procura per i Minori di Bologna ha delegato la perquisizione di tre dei ragazzi coinvolti, ma il gruppo è composto da un numero maggiore di giovani, tutti minorenni. Le indagini hanno permesso di ricostruire la dinamica di buona parte degli episodi, confermando la natura dolosa e sconsiderata delle loro azioni. I ragazzi, secondo quanto emerso, agivano per una sorta di “sfida” o per puro sfregio, senza considerare le potenziali conseguenze tragiche dei loro gesti.