L’ombra delle mafie incombe sulla guerra

È tristemente noto: la criminalità organizzata capitalizza sulle disgrazie e sulla sofferenza. Sono diversi gli ambiti in cui sarà necessario alzare la guardia per prevenire profitti criminali.

Guerra e mafia sono storicamente parole che si rievocano l’una con l’altra. È sufficiente pensare alle cosiddette guerre di mafia scoppiate nel corso degli anni, per esempio quella tra corleonesi e siciliani o quella che ha coinvolto i Rizzuto con gli altri clan in Canada.

In tempi in cui la guerra riguarda gli stati, la mafia non solo continua a operare, ma sa sfruttare la situazione. Oggi, con un conflitto in corso alle porte dell’Europa, la criminalità organizzata può intervenire in diversi settori. Anzitutto il caos sviluppatosi favorisce i crimini di mercificazione della persona, come il traffico di profughi e lo sfruttamento dei minori, attività in cui svariati clan si sono specializzati. Un altro aspetto da non sottovalutare è quello dello spaccio. Il disagio creato dalla guerra può essere terreno fertile per il consumo di stupefacenti. Gli oppioidi, tra i quali la droga del combattente che toglie la paura, sono merci che le cosche possono fornire con facilità.

Una delle questioni dalle ripercussioni possibilmente più a lungo termine è quella del traffico d’armi. Il problema in Ucraina per ora è stato limitato grazie alla fornitura da parte dei paesi occidentali. Se ciò non fosse avvenuto sarebbero state le mafie a rifornire il Paese, come accadde in ex Jugoslavia sul finire del secolo scorso. Resta il problema dei controlli al termine del conflitto, quando una parte delle armi avanzate potrebbe sparire per poi essere reintrodotta illecitamente nei circuiti criminali.

Alla fine della guerra, quando si faranno i conti con le conseguenze della tragedia, sarà necessario anche vigilare sul settore immobiliare, in particolare per le speculazioni in ambito di ricostruzione e acquisizione di beni immobili e terreni, che faranno leva sul bisogno di liquidità di una popolazione civile in forte difficoltà nell’economia postbellica.

Come in molti altri campi anche in questo caso la soluzione migliore è la prevenzione. Si dovrà tenere alta la soglia dell’attenzione in materia di mafia, facendo sì che la lotta alla criminalità organizzata venga trattata anche in occasione dei tavoli internazionali.

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