Domani gli interrogatori del 37enne indagato e di Alberto Stasi. Sarà raccolta anche la versione del fratello della vittima.
Pavia – Le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco, si concentrano su Andrea Sempio, amico di Marco Poggi, fratello della vittima, nuovamente indagato per omicidio in concorso e atteso domani dai magistrati per un interrogatorio che sarà svolto in contemporanea con quello di Alberto Stasi, l’ex fidanzato di Chiara condannato per il suo omicidio e adesso in semilibertà. Al centro dell’attenzione degli inquirenti ci sono tre telefonate effettuate da Sempio al numero fisso della villetta dei Poggi il 7 e l’8 agosto 2007, ritenute sospette poiché Marco e i suoi genitori erano già partiti per una vacanza in Trentino il 5 agosto, lasciando Chiara sola in casa. Queste chiamate, insieme a una quarta del 4 agosto, sono considerate un elemento chiave dalla Procura di Pavia, che contesta la versione di Sempio secondo cui non era a conoscenza della partenza dell’amico.
Secondo gli atti, Sempio effettuò quattro chiamate al numero fisso dei Poggi:
4 agosto 2007, ore 01.05: una chiamata di 10 secondi, che i carabinieri collegano a una consuetudine di Marco Poggi di usare il telefono dell’amico per avvisare i genitori del suo rientro a casa. Questa chiamata, avvenuta la sera prima della partenza di Marco per il Trentino, dimostrerebbe che i due erano insieme, rendendo “inverosimile” che Sempio non sapesse della vacanza imminente. 7 agosto 2007, ore 17.40 e 17.42: due chiamate brevissime (2 e 10 secondi), effettuate quando Marco era già in Trentino. 8 agosto 2007, ore 16.54: una chiamata di 21 secondi, anch’essa diretta al fisso dei Poggi.
Sempio ha sempre sostenuto di aver chiamato per contattare Marco, non sapendo che fosse partito, e di aver confuso il numero fisso della villetta con il cellulare dell’amico. Tuttavia, gli inquirenti ritengono questa spiegazione poco credibile, soprattutto perché la chiamata del 4 agosto conferma che Sempio e Marco erano insieme il giorno prima della partenza, e i due stavano pianificando una vacanza a Punta Ala con altri amici, circostanza che suggerisce una comunicazione stretta.
I tabulati mostrano che Sempio non tentò di richiamare Marco sul cellulare dopo il 7 e l’8 agosto, nonostante avesse dichiarato che il telefono di Marco “non prendeva”. Inoltre, i telefoni dei genitori di Marco, con lo stesso operatore, risultavano attivi in Trentino, smentendo problemi di copertura. Sempio ha ammesso di sapere che Marco sarebbe partito, ma ha dichiarato di non conoscere la data esatta, una versione che i carabinieri giudicano contraddittoria alla luce della loro frequentazione.
Le telefonate sono emerse già nelle indagini del 2008 e sono state riesaminate in un’informativa dei carabinieri del luglio 2020, che però fu archiviata nello stesso anno. La riapertura del caso nel 2025, spinta da nuovi esami sul DNA trovato sotto le unghie di Chiara e ritenuto compatibile con quello di Sempio, ha riportato l’attenzione su questi contatti telefonici. La Procura di Pavia, guidata dal procuratore Fabio Napoleone, considera le chiamate un indizio di possibile premeditazione o interesse anomalo verso la villetta, dove Chiara si trovava sola.
Un ulteriore elemento di sospetto è il comportamento di Sempio il giorno del delitto. Il 13 agosto 2007, alle 9.58, Sempio chiamò Mattia Capra, agganciando la cella di Garlasco, ma la conversazione durò un secondo, suggerendo che Capra non rispose. Sempio ha dichiarato di essersi poi spostato a Vigevano, dove uno scontrino di parcheggio delle 10.18 lo collocherebbe lontano dalla scena del crimine. Tuttavia, gli inquirenti contestano la validità di questo alibi, poiché lo scontrino fu prodotto solo nel 2008, e un’intercettazione del 2017 rivela una discrepanza tra Sempio e suo padre sul momento in cui il documento fu ritrovato.
Marco Poggi, fratello di Chiara, è una figura centrale per chiarire la dinamica delle frequentazioni nella villetta di via Pascoli. La sua testimonianza verrà raccolta domani a Venezia in contemporanea con gli interrogatori di Sempio e Stasi. E’ considerata cruciale per confermare o smentire la versione di Sempio. Marco ha sempre descritto un rapporto di amicizia stretta con Sempio, ma non ha mai indicato anomalie nel suo comportamento. Tuttavia, non ricorda avvisi di chiamate perse sul suo cellulare il 7 e l’8 agosto, un dettaglio che gli inquirenti trovano “strano” e che rafforza i sospetti sulle intenzioni di Sempio.
Le contraddizioni nelle dichiarazioni di Sempio, unite agli indizi telefonici, rappresentano un nodo cruciale per l’inchiesta. Gli interrogatori di domani potrebbero chiarire se queste chiamate fossero davvero tentativi innocenti di contattare un amico o celino un’intenzione più oscura.