Tribunale durante il processo d’appello per le accuse di tortura nel carcere di Torino

“Un anno di grazia ai detenuti”: l’appello di Nessuno Tocchi Caino ai parlamentari

L’associazione chiede alla politica, sull’onda delle parole di Papa Francesco, un gesto giubilare di clemenza. Domani la visita nel carcere di Rebibbia femminile.

Roma – Una proposta “trasversale” e un “gesto giubilare di clemenza”. E’ l’appello dei dirigenti di ‘Nessuno Tocchi Caino’, Rita Bernardini, Sergio D’Elia, Elisabetta Zamparutti e Roberto Rampi, ai parlamentari nazionali, sulle pagine de l’Unità. Un appello affinché venga “inserito, nel primo provvedimento utile, un emendamento trasversale che riconosca a tutti i detenuti un anno di riduzione della pena, così che l’anno giubilare che ha visto il gesto profetico di trasformare il carcere in Basilica, come ribadito dal Pontefice, – scrivono – possa essere un anno di grazia, di perdono, di redenzione”.

“Gentili onorevoli, conoscendo la vostra sensibilità e influenza – si legge nell’appello – ci rivolgiamo a voi per chiedervi una iniziativa concreta e urgente che possa accogliere le parole e i gesti potenti del Santo Padre in apertura dell’anno giubilare e in occasione del giovedì santo, e non lasciare cadere il suo appello accorato alla Politica, che al di là di ogni valutazione di tipo organizzativo, numerico, attiene alla carità cristiana e al potere e al valore dei gesti. In occasione della Santa Pasqua di resurrezione, segno supremo del messaggio di redenzione possibile per tutti e per ciascuno, – scrivono ancora – facendo tesoro delle parole di Cristo al ladrone in croce, vi chiediamo di proporre insieme e trasversalmente un gesto giubilare di clemenza”. ,

La visita di Nessuno Tocchi Caino al Rebibbia femminile

Intanto domani, in occasione della Pasqua, una delegazione di Nessuno tocchi Caino, visiterà la Casa Circondariale di Rebibbia femminile. “Gli ultimi dati, risalenti al 31 marzo 2025 – spiega l’associazione – ci dicono che a Rebibbia femminile erano ristrette 375 donne in 264 posti, con un sovraffollamento del 142%. Le donne straniere erano 115. Quello di Rebibbia è il più grande carcere femminile europeo ed è uno dei tre istituti italiani (insieme alle Case di Reclusione di Trani e di Venezia) esclusivamente dedicati alle donne. Tutte le altre detenute sono carcerate in sezioni femminili di 45 carceri concepite per ospitare uomini. Al 31 marzo scorso le donne detenute in Italia erano in tutto 2.703 pari al 4,3% dell’intera popolazione carceraria”.

La delegazione di Nessuno tocchi Caino sarà composta da Rita Bernardini, Maria Brucale, Massimo Arlechino, Giorgio Colangeli, Flavia Romana Graziani, Giuseppe Sant’Angeli, Federico Canziani, Stefano Magnapane e Alice Arlechino. Il viaggio della speranza di Nessuno tocchi Caino nelle carceri italiane dura da molti anni. Già a fine 2024, anno terribile per il record di suicidi, l’associazione plaudendo alla storica decisione di Papa Francesco di aprire la Porta Santa del Giubileo nella Casa circondariale di Rebibbia, aveva parlato di “un segno tangibile della profonda sensibilità umana di Papa Bergoglio nei confronti degli ultimi. In questi anni, da quando lo aveva promesso a Marco Pannella ricoverato al Gemelli in sciopero della sete, non ha mai smesso di chiedere alle istituzioni un provvedimento di clemenza, di amnistia e di indulto. 

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