Rinaldo Melucci aveva aperto a Italia Viva e si sono innescate fibrillazioni continue. Si andrà al voto dopo un periodo di commissariamento.
Taranto – Nuovo terremoto politico nella città dei due mari, dove il Consiglio comunale va verso lo scioglimento anticipato. Cosa accade? Dimissioni contestuali di 17 consiglieri comunali su 32. In questo modo, si scioglie anticipatamente il consiglio comunale e termina il secondo mandato del sindaco Rinaldo Melucci che venne eletto a giugno 2022 in quota Pd, con il 60 per cento dei consensi. Melucci in seguito ha aperto a Italia Viva e questo atteggiamento ha innescato fibrillazioni continue, sino alla decisione di “staccare la spina all’amministrazione comunale” da parte di 8 consiglieri di centrodestra e 9 di centrosinistra. Taranto, quindi, tornerà al voto dopo un periodo di commissariamento.
“Credo sia un problema culturale questa divisione, questa schizofrenia continua, endemica. E’ ciò che poi consente ad altri poteri e ad altre intelligenze a Bari e a Roma di sopraffare sempre gli interessi di questo
territorio. Non impariamo mai la lezione”. Queste le parole del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci sulle dimissioni in blocco dei consiglieri. Era già accaduto nel novembre 2021 dopo il primo mandato. Melucci era stato poi rieletto a giugno 2022 con una maggioranza di centrosinistra che si è via via sfaldata. “Credo che stiano accadendo cose – ha aggiunto Melucci – che si stavano ripetendo in maniera ricorrente da due-tre anni e che non hanno niente a che fare con la politica. Consiglieri che cambiano all’improvviso senza alcuna motivazione il loro atteggiamento sono indotti da cose altre che non sta a me sindacare, altri verificheranno. Per fortuna in questi anni qualcosa per rimettere in moto la vita di questa città, il sistema economico, le infrastrutture, è accaduta”.
“Lo scioglimento del Consiglio comunale, con le dimissioni contestuali di 17 consiglieri, è stata una scelta dolorosa, ma necessaria. Avevamo il dovere di liberare la città da un’Amministrazione lontana dai problemi della gente che non era più in grado di gestire l’ordinario, né di programmare la riconversione economica, sociale e culturale di cui Taranto ha bisogno”, afferma Vincenzo Di Gregorio consigliere regionale dem in
Puglia, presidente della II Commissione consiliare. Tra i dimissionari 8 rappresentanti del centrodestra e 9 del centrosinistra. La scelta di porre proprio oggi fuori gioco l’Amministrazione cittadina la possibilità di ricorrere tra qualche settimana alle urne senza dover attendere il 2027.
Sono state depositate all’ufficio protocollo del Comune di Taranto le dimissioni contestuali di 17 consiglieri su 32 che determineranno lo scioglimento anticipato del consiglio comunale e comportano la fine del secondo mandato del sindaco Rinaldo Melucci. Il documento con le firme sarà trasmesso al segretario generale del Comune che a sua volta lo invierà al prefetto di Taranto Paola Dessì per le successive
determinazioni. Sarà nominato un commissario fino alle nuove elezioni che saranno fissate tra maggio e giugno.