Il MATT inaugura un nuovo spazio espositivo con gioielli e argenteria di epoca romana. Zuchtriegel: “Un altro tassello della Grande Pompei”.
Napoli – Il Museo Archeologico di Terzigno – MATT si amplia con un nuovo spazio espositivo “Il Tesoro di Terzigno – ori e argenti della Villa 2”, con esposizione permanente, per la prima volta, dei preziosi oggetti rinvenuti nella Villa 2 di cava Ranieri. Si tratta di una situla, una coppa, uno specchio, una falera, una fibula e 21 monete tutti in argento, oltre che oggetti in oro: 3 collane, di cui una in oro e smeraldi. Questi ultimi sono stati trattenuti per un prolungamento di una importante mostra espositiva in Australia, al National Museum di Camberra, mentre altri preziosi sono in esposizione nelle Marche, a Senigallia, al Museo della Rocca Roveresca a cura del Mibac. Gli oggetti ritorneranno presto a Terzigno per essere esposti al MATT.
Nel Triclinium, una delle stanze più grandi della Villa 2 dove si rifugiarono gli abitanti nel tentativo di mettersi in salvo dalla furia del vulcano nell’eruzione del ’79 d.C., sono stati rinvenuti, durante la campagna di scavo del 1984, gli scheletri di 5 esseri umani, tra cui una giovane donna che aveva indosso bracciali d’oro in forma di serpente, con occhi in pasta di vetro verde. Al collo portava tre collane in oro: una catena con pendente a forma di luna crescente, una preziosissima collana in oro e smeraldi ed una elaborata collana a foglie e sotto il bacino una borsetta di stoffa con 21 denari.
Non lontano erano gli oggetti da toletta, un’anforetta e uno specchio d’argento con manico a forma di clava ornato all’innesto da una pelle di leone, che alludeva ad Eracle e al mito di Onfale, la Regina della Lidia che lo tenne prigioniero come suo schiavo e amante. Poco distanti erano pezzi di argenteria da tavola: un secchiello (situla) con manico a testa di cigno, due coppe decorate con amorini e una falera (ornamento di pettorale per cavallo) con maschera dionisiaca in argento.
“Il Museo di Terzigno è un altro tassello della Grande Pompei, il vasto parco diffuso di cui sono parte i siti archeologici dell’Area Vesuviana gestiti dal Parco Archeologico di Pompei – sottolinea il Direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel – Le ville di Terzigno testimoniano quanto tutto il Territorio vesuviano fosse correlato già in antico, per storie, modelli decorativi, legami economici, rituali e vita quotidiana. Oggi riportare in evidenza questa connessione tra i luoghi, per raccontare adeguatamente la storia di un territorio è compito delle Istituzioni e in tal senso con il Comune di Terzigno e il Sindaco Ranieri, che ringrazio, stiamo lavorando virtuosamente”.