L’84% utilizza dispositivi tecnologici per 4 ore al giorno e il 30% vi trascorre immerso un terzo della giornata. Quasi tutti sono consapevoli delle conseguenze sulla propria qualità della vita.
La tecnologia, assidua compagna quotidiana dei giovani. La tecnologia è diventata la Regina Assoluta tra i giovani, che in un modo o nell’altro, trascorrono molto tempo con chi si è rivelata una fedele ancella. La conferma è giunta dal report “Giovani e tecnologia digitale: una relazione complessa tra opportunità e rischi” a cura di Assirm, l’Associazione che riunisce le aziende italiane che svolgono Ricerche di Mercato, Sondaggi di Opinione e Ricerca Sociale.
Per quattro ore al giorno, l’84% dei giovani utilizza dispositivi tecnologici e il 30% trascorre 1/3 della giornata con la sua scudiera. La quasi totalità (il 92%) è consapevole delle conseguenze sulla propria qualità della vita, in quanto il digitale esercita un’influenza sul loro benessere. La tecnologia si comporta come un Giano Bifronte, l’antica divinità dei Romani, nel senso che esprime un doppio volto.
Da un lato, viene considerata un mezzo per andare oltre le difficoltà di apprendimento e una spinta per la creatività. Dall’altro, è un potenziale pericolo per la propria privacy e il benessere mentale. Il campione intervistato ha dichiarato una serie di effetti negativi sulla salute fisica e mentale, tra cui: isolamento sociale, affaticamento visivo, disturbi del sonno, postura. Un altro aspetto rilevante è stato la sicurezza online, in particolare la diffusione di “fake news” e l’alterazione delle informazioni. Nonostante ciò, solo il 31% ha dichiarato di darsi da fare per non lasciare tracce sul web. La tecnologia viene vista come un grande sostegno che offre la possibilità di utilizzare risorse senza fine, ma anche una riduzione delle qualità critiche e di argomentazione.
Per quanto riguardo l’influsso dell’automazione nel mercato del lavoro, il 57% manifesta pessimismo, pensando che la tecnologia possa portare ad un decremento delle possibilità. Il 35%, invece, crede in un futuro radioso, confidando nelle virtù salvifiche dell’automazione. Dallo studio effettuato è emerso, comunque, una marcata fiducia nei giovani. Sono stati ritenuti, infatti, in grado di affrontare le sfide del futuro e disponibili a lavorare intensamente per migliorare la propria condizione e quella della collettività. Quest’ultimo tratto è la manifestazione di un forte senso di responsabilità e del dovere. Una visione ottimistica a conferma di una certa discontinuità col passato, anche prossimo. I giovani di oggi, infatti, si sentono molto distanti dalle relazioni conflittuali delle generazioni precedenti.
Esiste una diffusa consapevolezza dei bisogni della Generazione Z, ossia i nati tra i medio-tardo anni ’90 del XX secolo e i primi anni 2010. Gli appartenenti a questa generazione sono cresciuti in un contesto digitale e globalizzato, con accesso a internet, dispositivi mobili social network. Per questi motivi è molto forte il rapporto con la tecnologia. Se ci si proietta nel futuro, due aspetti appaiono inscindibili, strettamente legati tra loro: tecnologia e giovani. Dalla ricerca sono emerse delle valutazioni molte varie tra di loro. La generazione digitale esercita, al contempo, un utilizzo estensivo e la coscienza dei rischi che esso può provocare sul benessere mentale. E’, quindi, chiaro, per i giovani, il ruolo che la tecnologia giocherà nelle relazioni umani e nel mercato del lavoro. Questa cognizione del fenomeno, tuttavia, poche volte porta a produrre fatti concreti. Secondo l’Assirm è importante la promozione della cultura e dell’innovazione, intendendo anche l’uso della tecnologia in modo consapevole e sano. Altrimenti, non sarà l’essere umano a utilizzare il device, ma il contrario!