Dalla siccità alle sfide dell’innovazione, va il scena a Siracusa il G7 Agricoltura

Tra le novità, il servizio civile: mille giovani in questa prima fase sperimentale saranno “in campo” per partecipare ai progetti.

Siracusa – La crisi idrica e la siccità, ma anche i giovani e l’innovazione. E una grande novità, il servizio civile in agricoltura. Sono i temi clou della prima giornata del G7 Agricoltura al Castello Maniace della città siciliana. L’evento, che si conclude domani, vedrà la partecipazione dei Ministri dell’Agricoltura dei Paesi del G7, guidati dal ministro Francesco Lollobrigida. Accanto ai rappresentanti delle potenze mondiali, sono presenti anche figure chiave come il Commissario europeo per l’Agricoltura, la Commissaria dell’Unione Africana e i vertici delle principali agenzie Onu con sede a Roma (Fao, Ifad, Wfp), nonché esponenti di Ocse e Cgiar. Si tratta di un summit sul futuro dell’agricoltura globale. Tanti i temi sul tavolo, tra innovazione, sostenibilità, gender gap e in primo piano la crisi idrica.

La siccità è una piaga italiana da decenni, e la Sicilia è tra le prime regioni a esserne colpite. Nicola Dell’Acqua, Commissario straordinario per l’adozione di interventi urgenti legati alla scarsità idrica, ha lanciato l’allarme: “Non possiamo abbassare l’attenzione sulla crisi idrica ogni volta che c’è un po’ di pioggia. La crisi idrica è strutturale. Sono 25 anni che l’Italia è attanagliata da crisi idriche importanti, quindi quando viene a piovere dovremmo solo pensare a come recuperare quest’acqua e invece tendiamo ad abbassare la guardia”. E avverte: “Se quest’inverno non nevica, avremo difficoltà di approvvigionamento idrico la prossima estate”. La siccità in Sicilia crea non pochi danni all’agricoltura, aggrava il rischio di incendi e crea interrogativi sulla tenuta del turismo.

Ecco perché, occorre “rafforzare il sistema idrico integrato, garantito da Arera, e migliorare l’efficienza delle infrastrutture gestite dai Consorzi di bonifica, che risultano fondamentali per affrontare la scarsità di risorse idriche in ambito agricolo”, ha concluso. Anche il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci nel suo intervento conclusivo alla seconda edizione del Forum Risorsa Mare organizzato a Palermo da The
European House Ambrosetti
e dal Ministero, ha sottolineato che “Non c’è l’infrastrutturazione nel territorio e se c’è è adeguata ad una determinata quantità di acqua. Il sistema di assorbimento non regge. Il nostro compito è quello di creare infrastrutture per il territorio”.

In Sicilia pesa da anni il rischio di una progressiva desertificazione, mai così attuale. Secondo le stime, i danni a oggi sfiorano i 2 miliardi di euro. Il Governo Meloni ha decretato lo stato di emergenza nazionale e ha richiesto a Bruxelles di poter pagare l’anticipo della Pac da metà ottobre anche per aiutare gli agricoltori colpiti dalla siccità. E la mancanza di infrastrutture adeguate sta mettendo in ginocchio l’agricoltura italiana, che dipende dall’irrigazione per l’85% della sua produzione. Francesco Vincenzi, presidente di Anbi, ha presentato il Piano Invasi, che propone di trattenere l’acqua per prevenire il dissesto idrogeologico e produrre energia. Un piano, ha sottolineato, che aiuterebbe a risolvere il problema del dissesto idrogeologico trattenendo l’acqua così da riuscire a produrre energia elettrica“.

summit fao

Non solo crisi idrica, al G7 Agricoltura si è parlato delle tante sfide del settore: in primo piano la rivoluzione tecnologica, il ricambio generazionale e la sostenibilità su scala globale. Il “Young Hackathon”, che ha preceduto l’inizio del summit, ha dato voce ai giovani agricoltori dei Paesi del G7, con idee e soluzioni che verranno presentate oggi ai ministri. E ancora, la questione del gender gap: Chiara Cormanni, presidente del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio Milano Monza Brianza Lodi, ha sottolineato come la disparità di genere sia “enorme limite per la nostra società, non solo da un punto di vista etico, ma anche economico: il miglioramento di tale gap potrebbe innalzare il tasso di occupazione coinvolgendo sia gli uomini che le donne”.

Una questione, quella dell’importanza di far volare l’imprenditoria femminile, soprattutto nel Sud Italia, di cui ha parlato Gini Dupasquier, direttrice della Fondazione Ortygia: il tasso di occupazione femminile nel Meridione è particolarmente basso, circa il 32%. Insomma, il settore agricolo può contribuire in modo significativo alla crescita economica e alla protezione dell’ambiente attraverso azioni concrete ispirate alla sostenibilità, all’innovazione e alla competitività. Lo sa bene Confagricoltura che si impegna a collaborare con le istituzioni del G7 per affrontare le sfide future e promuovere un’agricoltura che garantisca benessere e prosperità a livello globale. Un impegno messo nero su bianco in un documento consegnato ieri a Siracusa al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, affinché si faccia portavoce al G7 in corso della visione degli imprenditori agricoli italiani.

Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida

Una copia del documento è stata data anche al commissario europeo uscente all’agricoltura, Janusz Wojciechowski. Sei le priorità contenute nel messaggio: una politica agricola solida e sostenibile; una transizione verde ed energetica a tutela delle risorse naturali preservando e aumentando la fertilità del suolo, gestendo in modo sostenibile le risorse idriche, proteggendo la biodiversità; innovazione tecnologica; competitività e filiera alimentare globale; valorizzazione delle aree interne, rurali e di montagna attraverso il sostegno economico e infrastrutturale, ma anche del ruolo sociale degli agricoltori e la tutela delle produzioni tipiche; una comunicazione corretta e trasparente al consumatore, che va sensibilizzato sui temi agricoli alla luce delle evidenze scientifiche.

L’agricoltura può rappresentare davvero uno dei settori chiave del partenariato Italia-Africa, a partire dal Piano Mattei, sia sul fronte della cooperazione a sostegno della sicurezza alimentare che sul piano della formazione, nella sfida tecnologica dell’agritech, ha fatto notare il presidente nazionale di Cia-agricoltori italiani, Cristiano Fini, in occasione del forum per l’africa del g7 agricoltura nell’isola di Ortigia. Oggi il territorio africano, che “vale” il 65% del terreno arabile del mondo, viene utilizzato solo per il 10% e il valore aggiunto per lavoratore è pari a circa un quarto della media globale. Ma il potenziale produttivo del continente è enorme: la superficie coltivabile potrebbe crescere fino al 700% superando i 300 milioni di ettari”, informa un comunicato di Cia-agricoltori italiani. “Ecco perché dobbiamo garantire l’accesso a quell’innovazione che noi diamo per assodata”.

Fini sottolinea che i paesi più sviluppati, in primis l’Italia, hanno tecnologie, ricerca, formazione, che vanno messe a disposizione e condivise in maniera strutturale. “Solo lavorando insieme si può costruire un pianeta più equo permettendo all’Africa di uscire da un’agricoltura di sussistenza, e creare una migliore condizione di vita in quei paesi, considerando anche che circa il 60% della popolazione ha meno di 25 anni”, ha aggiunto. “D’altra parte, proprio la tragedia dei migranti che si consuma nel mediterraneo impone di trovare al più presto soluzioni durature, capaci di ricostruire un tessuto economico e sociale tale da scongiurare la fuga disperata di quelle popolazioni”.

Tra le novità più importanti del G7, il servizio civile agricolo. Mille giovani, in questa prima fase sperimentale, potranno partecipare ai progetti che gli enti interessati ad arruolare i ragazzi dovranno presentare dal 2 ottobre, quando sarà pubblicato l’avviso, fino alla scadenza del 28 novembre. Per l’annuncio del nuovo servizio civile il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha scelto un evento unico: il G7 Giovani. A stretto contatto con lui ha lavorato al progetto il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, assente al G7 Giovani per un problema di salute ma rappresentato da componenti del suo dicastero.

“Per la prima volta i giovani potranno servire la Patria con una attività di valore agricolo. Sarà un anno a spese dello Stato, che vuole valorizzare questa attività. – ha detto Lollobrigida – Il servizio civile permette a molti ragazzi di fare esperienza in tanti mondi, in agricoltura mancava questo tipo di propulsione e noi l’abbiamo voluta codificare, creando un asset specifico che permetterà ai giovani di svolgere attività in progetti che verranno disciplinati dal ministero delle Politiche giovanili al quale abbiamo conferito delle risorse”. Per il ministro Abodi, “il servizio civile agricolo rappresenta una nuova e affascinante opportunità per i giovani“.

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