In un clima di incertezza e confusione non si deve perdere la speranza ma continuare con un piano vaccinale concreto e con l'utilizzo a domicilio di farmaci anti-Covid sin dai primi sintomi per evitare il collasso degli ospedali.
Roma – Dalla certezza della somministrazione senza pericoli alla sospensione del vaccino più distribuito e dichiarato efficace. L’inoculazione ai cittadini italiani del vaccino anglo-svedese con il marchio Astrazeneca è stata sospesa in via precauzionale dall’Aifa, Agenzia italiana del Farmaco, dopo l’analogo provvedimento dei Paesi di mezza Europa, a cui si sono aggiunti Congo e Venezuela.
Rimangono da chiarire le cause delle morti sospette e quelle che hanno provocato a migliaia di vaccinati effetti collaterali gravi che si aggiungono alle decine di migliaia di persone che per due o tre giorni sono rimaste in casa per via degli effetti negativi post-vaccinali sotto forma di malesseri generalizzati.
Ricordiamo che sino alla settimana scorsa il governo, in particolare il ministro della Salute Roberto Speranza e il presidente dell’Aifa Giorgio Palù avevano assicurato l’efficacia del vaccino ed i suoi effetti collaterali trascurabili rispetto agli indubbi vantaggi sulla salute pubblica. Dopo appena 48 ore istituzioni e virologi si sarebbero rimangiati tutto e la situazione appare davvero sull’orlo di una crisi di nervi.
Intanto la Procura di Siracusa, diretta da Sabrina Gambino, continua le indagini sulla morte del militare Stefano Paternò di 43 anni, ufficiale di Marina, deceduto per arresto cardiaco il 9 marzo scorso nella sua abitazione di Misterbianco, in provincia di Catania, dopo alcune ore dalla somministrazione del vaccino AstraZeneca.
Il Pm Gaetano Bono, che coordina le indagini, ha richiesto l’autopsia sul cadavere dell’uomo ma dalle prime risultanze, in questa prima fase dell’esame autoptico, pare non siano stati riscontrati elementi di correlazione fra la morte ed eventuali agenti patogeni contenuti nel siero. Ma è ancora presto per ipotizzare se i fenomeni trombotici riscontrati sul cadavere e che avrebbero portato a morte il militare possano essere stati provocati o meno dal vaccino sviluppato dall’università di Oxford.
Per verificare questa eventualità occorrono altre verifiche scientifiche che verranno effettuate la prossima settimana. Sul registro degli indagati sono comunque stati iscritti l’amministratore delegato di AstraZeneca Italia Lorenzo Wittun, un medico del 118, un altro medico ed un infermiere in forza all’ospedale militare di Augusta e che hanno materialmente somministrato la dose.
Appare scontato che il personale sanitario, sotto attacco da qualche giorno a questa parte, c’entra ben poco con l’ipotesi di omicidio colposo avendo ricevuto precise disposizioni ministeriali, dall’Asl competente e da almeno un’altra decina di istituzioni pubbliche i cui responsabili, sino a poche ore prima dei ripetuti decessi sospetti, avevano decantato le peculiarità scientifiche di un siero comunque testato in breve tempo e su un numero irrisorio di “cavie” umane. Menzogne degli inglesi a parte.
Prima del comandante Paternò, tanto per rimanere in Sicilia, era morto il 20 ottobre scorso Giuseppe Maniscalco, 54 anni, maresciallo della polizia giudiziaria di Trapani, dopo 48 ore dalla somministrazione dell’antidoto. Anche per Maniscalco, morto per infarto, si attendono i risultati tossicologici. A queste due vittime si deve aggiungere il decesso di Davide Villa, 50 anni, agente dell’Anticrimine di Catania, morto il 6 marzo scorso dopo 12 giorni dalla somministrazione.
Villa aveva sviluppato fenomeni trombotici in tutto il corpo tre giorni dopo avere ricevuto il vaccino. L’agente era stato curato con eparina ma la diffusione degli agglomerati piastrinici non gli ha lasciato scampo. La Procura di Siracusa, infatti, ha nominato un esperto in emostasi e trombosi, il dottor Marco Marietta, che ha seguito tutti gli esami effettuati sul corpo di Stefano Paternò i cui funerali si sono svolti ieri nel Duomo di Catania.
Adesso la situazione è davvero precipitata e mentre le varianti del Covid preoccupano sempre di più il governo Draghi dovrà decidere, alla svelta, il da farsi per contrastare l’ipotesi non remota di una terza ondata virale insostenibile per la sanità italiana:
”…Non c’è chiarezza, è un tutti contro tutti – dice il senatore Gianluigi Paragone – il bello è che il Parlamento non può entrare nel merito del caos vaccinale dunque la grave situazione non verrà discussa in aula e tutto rimarrà nel segreto com’è accaduto sino ad oggi. Non ho fatto altro che scrivere interrogazioni al ministro Speranza il quale non si è mai degnato di rispondere…”.
Le vittime continuano a salire in Italia, in altri Paesi europei e in altri continenti. Fra poche ore l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Ema (Agenzia europea per i Medicinali) dovranno esprimersi per una ulteriore valutazione sull’AstraZeneca. Il siero, secondo gli enti sanitari di controllo, ha avuto un numero di eventi gravi estremamente basso rispetto ai milioni di vaccinati dunque le campagne vaccinali debbono continuare.
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