L'affare dei vaccini è appetibile per molti e se c'è qualcuno in grado di vendere, c'è qualcuno in grado di fornire. Se esiste un mercato parallelo è segno che il prodotto, contraffatto o meno, si rende disponibile anche in quantità cospicue. Oltre che su internet.
Roma – Continua senza soste lo scandalo degli intermediari che rifilano vaccini a pubbliche istituzioni e sul web. Nelle scorse settimane la procura di Roma ha aperto un’indagine sui tentativi di vendita dei sieri che escono fuori dai canali regolari. La vicenda trae origine da una denuncia della struttura commissariale diretta a suo tempo da Domenico Arcuri, sostituito poi da Draghi con il generale Francesco Paolo Figliuolo.
Nel silenzio più totale sono accaduti molteplici episodi che possiamo definire ”strani”: un milione di dosi AstraZeneca sono state offerte da un intermediario brasiliano all’ufficio del commissario all’emergenza. Una sorta di mercato parallelo che non si origina direttamente dall’azienda produttrice. Almeno cosi pare.
Alcuni di questi mercanti avrebbero dichiarato che le aziende produttrici, dopo avere onorato l’accordo con l’UE (fatto questo che non risulta affatto), potrebbero vendere a chiunque. Affermazione questa ampiamente smentita da AstraZeneca e Pfizer, che hanno specificato di non potere vendere a privati, singoli Stati o enti locali. Allora come si spiega la presenza di numerosi venditori di frodo?
“…E’ evidente che esiste un mercato parallelo dei vaccini ed è ormai chiaro che non è proibito comprare…”, aveva già detto un paio di settimane fa il presidente della regione Veneto, Luca Zaia: “…Se la UE ha firmato un contratto per una quota x di vaccini non ha considerato l’inoptato che va sul mercato, ho l’impressione che stia accadendo questo. E’ chiaro che se si va sul mercato libero chi ha soldi potrà permettersi di acquistare. Sul fronte della negoziazione l’Europa doveva considerare il surplus che andava sul mercato libero e devo dire che anche le Big Pharm non si sono mai espresse su questo punto...”.
Ma come funziona realmente questa sorta di mercato sotterraneo? I sedicenti intermediari agiscono nella legalità? Pochi giorni fa l’ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf) ha aperto un’inchiesta dopo avere ricevuto diverse denunce da parte delle autorità pubbliche.
Si ritiene infatti che, nella stragrande maggioranza dei casi, tali vaccini siano contraffatti se non peggio. Ovvero acqua fresca. Il modus operandi sarebbe sempre lo stesso: spediscono qualche campione del vaccino in questione, probabilmente di quello vero, richiedono il versamento di un acconto per poi sparire magicamente.
Proprio recentemente il premier ceco Andrej Babis ha rivelato in Parlamento di avere rifiutato un’offerta per acquistare il vaccino AstraZeneca da un intermediario con base a Dubai che pretendeva il 50% di acconto. La Pfizer, dal canto suo, ha reso noto che durante la pandemia i loro contratti sono stati stipulati con i governi di mezzo mondo e forniranno i vaccini secondo il canale da loro prescelto e i luoghi di vaccinazione designati, soggetti ad autorizzazione o approvazione regolatoria. Salvo poi a diminuire le forniture. Perché?
Pfizer e BioNtech sottolineano quanto sia importante che i vaccini rimangano all’interno della catena di fornitura stabilita in modo da poter garantire che le dosi raggiungano le popolazioni designate in buone condizioni e che vengano somministrate dove esistono supporti appropriati per gli operatori sanitari e il monitoraggio della farmacovigilanza.
Il gruppo farmaceutico specifica ulteriormente di aver sviluppato piani e strumenti logistici dettagliati per assicurare il corretto trasporto del vaccino, la conservazione e il monitoraggio continuo della temperatura. Oltre tutto la distribuzione si basa su un sistema flessibile, just-in-time, che spedisce le fiale congelate al punto di vaccinazione.
Marco Cavaleri, responsabile della Strategia per le minacce alla salute e i vaccini presso l’Ema (Agenzia europea per i Medicinali) ha spiegato il complesso meccanismo:
”…Nella UE la distribuzione passa attraverso i governi – ha detto Cavalieri – ma non escludo che ci siano lotti provenienti da paesi extraeuropei, come in India ed Emirati. Girano parecchi vaccini contraffatti. Abbiamo già avuto una segnalazione dalla Polonia dove un mediatore cercava di vendere Pfizer contraffatto al mercato nero, un prodotto molto raffinato, quasi identico all’originale…”.
Un business subdolo dove la vendita sottobanco è reale e continua. Con connivenze e complicità molto in alto che potrebbero coinvolgere anche le organizzazioni criminali.
Un vero e proprio campanello d’allarme che pone l’accento sull’importanza da parte dei governi di acquistare i vaccini solo ed esclusivamente attraverso canali ufficiali. C’è in gioco la vita e la salute di milioni di individui. Se davanti al soldo importa ancora qualcosa.
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