Le manifestazioni di protesta sanno assumendo le più pericolose vesti di tumulti popolari. al di là delle strumentalizzazioni. Il Governo dovrebbe prendere atto dei propri errori e riparare subito.
Roma – Il virus colpisce in due modi diversi: minando gravemente il nostro fisico e stendendo a tappeto l’economia familiare ed aziendale. Nel primo caso l’attacco può essere anche devastante e mortale. Nel secondo la malattia aggredisce in maniera subdola, lentamente, privando il cittadino della propria dignità e della possibilità di provvedere al sostentamento della propria famiglia e, paradossalmente, determinando sofferenza anche ai propri collaboratori e dipendenti.
Anche in questo caso il virus può diventare letale. Che strana la vita. C’è chi ha deciso di organizzare una cena alle 5 del mattino, chi è stato sorpreso a radunare a tavola 80 persone abbassando semplicemente la serranda, chi si è inventato l’escamotage di una notte gratis in una stanza pur di lasciare intatte le prenotazioni della cena e chi, per non chiudere definitivamente, ha deciso di disubbidire apertamente al Dpcm, rimanendo aperto oltre l’orario consentito.
Vicende di ordinaria follia nell’Italia che arranca ormai stremata dalla pandemia e dalle menzogne dei piani alti. Storie di chi, sfidando il buon senso, le norme e le forze dell’ordine, rischia di aumentare i contagi, fossero solo una decina. Certamente una protesta non si può fare da soli, se non per il piacere di infrangere le regole, perché se fosse organizzata per guadagnare sarebbe necessaria la partecipazione di clienti disposti a sborsare denaro per ordinazioni e sanzioni.
Insomma i provocatori dilagano a macchia d’olio e lo stato sociale è a serio rischio. I cittadini, di contro, sono ormai vittime della disperazione, della paura di non farcela, senza speranza. Poi ci sono migliaia di piccoli imprenditori che, prima della pandemia, avevano tentato il tutto per tutto per avviare una nuova attività scommettendo su sé stessi. Appena tagliato il nastro sulla saracinesca, lo tsunami pandemico ha letteralmente polverizzato i loro sogni distruggendo futuro e sostentamento.
Una tragedia che si sta consumando sotto gli occhi di tutti. Sotto gli occhi, soprattutto, di una politica miope che ha dimostrato i propri innumerevoli limiti nella gestione di un cataclisma che, a parere di lor signori, volgerebbe al peggio.
E mentre le manifestazioni di protesta, in tutta Italia, assumono le vesti di vero e proprio tumulto popolare il Decreto Ristoro non servirà a sostenere le diverse categorie di lavoratori ormai disoccupati. E qualora al Dpcm anti-Covid di ottobre dovessero seguire norme più stringenti a fronte di una curva pandemica inarrestabile, è possibile immaginare scenari di piazza molto più gravi e cruenti.
Del resto continuare sulla strada della poca chiarezza e il continuo stillicidio di numeri su contagiati e morti non porta da nessuna parte e provoca depressione e malcontento. Le reiterate liti di uomini di scienza che affermano tutto e il contrario di tutto hanno scatenato un disagio mentale sconfortante e diffuso che provoca nelle persone pericolosi sentimenti di sfiducia nei riguardi delle istituzioni. Se chi governa non si accorgerà per tempo di questi gravissimi errori non sarà più la pandemia il vero e urgentissimo problema da risolvere. Guai ai vinti.
Ti potrebbe interessare anche —->>