Roma – L’inceneritore della discordia

Il termovalorizzatore capitolino avrebbe spezzato la relazione sentimentale fra il Pd e i Rossoverdi dunque i due partiti sono tornati single. Ovvero aperti ad altri flirt tant’è che Verdi e Sinistra italiana fanno la corte a Giuseppe Conte ma pare che l’ex premier non raccolga alcuna avance. Intanto le regionali nel Lazio si avvicinano.

Roma – L’alleanza elettorale fra il Pd e i rossoverdi di Fratoianni & Bonelli sembrerebbe finire a causa del termovalorizzatore romano. Qualora rispondesse al vero la fine dell’idillio con la sinistra italiana, che fece fuggire Calenda dal Partito Democratico, non si può dire che non era nell’aria e che non fosse pronosticata. Ma che la passione sia durata appena un mese e mezzo sembra davvero paradossale. Insomma non è decisamente un periodo felice per Enrico Letta, che non ne ha azzeccata una.

Adesso Verdi e Sinistra italiana guardano a Giuseppe Conte. Alla Camera si consuma cosi lo strappo della sinistra con gli ormai ex alleati dei dem, infatti è stato presentato un emendamento a firma anche del verde Bonelli, nel quale si limita il raggio d’azione del commissario scelto dal governo per il Giubileo, cioè il sindaco di Roma, il quale potrà approvare nuovi impianti per i rifiuti “ad esclusione di quelli per l’incenerimento”. Note musicali dolci almeno per le orecchie di Giuseppe Conte, che a sua volta presenterà un altro emendamento con l’accordo di votarsi a vicenda i due atti con Sinistra Italiana e Verdi.

Chissà se è solo l’inizio di un flirt o vero sentimento d’amore? Oppure, semplicemente, un interessato idillio elettorale per le regionali del Lazio di febbraio. Anche l’ex presidente della Regione Lazio, Zingaretti, torna sull’argomento dello smaltimento rifiuti di Roma: “Conte rompe l’alleanza che governa il Lazio senza motivo perché la Regione non ha mai autorizzato e non autorizzerà l’inceneritore. Questo lo abbiamo già deciso noi, da anni, non lo decide lui”. In sostanza per il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, il problema evidenziato da Conte non esiste.

La chiusura dell’ex premier certamente non è esplicita, ma sta nelle parole e nei fatti. Così Giuseppe Conte archivia in un colpo solo l’alleanza con il Pd e il campo largo in vista delle prossime elezioni regionali nel Lazio e, verosimilmente, anche in Lombardia. Il leader del M5S ribadisce il no all’inceneritore di Roma e bolla come “difficile il dialogo con gli attuali vertici dei dem”, che peraltro dal canto loro lo definiscono “ossessionato dal Pd” e lo accusano di agevolare la vittoria della destra. In ogni caso Conte sembra aprire a un’alleanza lanciando una proposta a tutte le forze politiche e sociali per un’agenda realmente progressista. Ma di fatto detta condizioni irricevibili per gli eventuali alleati del Pd.

Primo fra tutti proponendo, in materia ambientale e di smaltimento di rifiuti, un progetto per la Regione Lazio che non potrà ma basarsi su un inceneritore come quello progettato per la capitale, proposto dal sindaco dem Roberto Gualtieri. Poi, però, lascia uno “spiffero” aperto, non disconoscendo “gli ottimi risultati dell’amministrazione uscente a cui il M5S ha contribuito”. In definitiva ciò che Conte vuole evitare sono le “ammucchiate” ed i “cartelli elettorali”, che certamente non possono comprendere il terzo polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa