Le nostre aziende sono sembrate sempre recalcitranti nell’allentare i cordoni della borsa. Mentre si sono mostrate garrule e trionfanti quando i soldi li mette lo Stato, ovvero noi contribuenti, facendo a gara nell’impossessarsi del bottino. C’è ancora un mare di lavoro da fare. E non mancano gli ostacoli.
Roma – Gli effetti del cambiamento climatico sull’economia iniziano a manifestarsi sempre più evidenti. Tali modifiche del clima sono diventate il tema principale nel dibattito pubblico. Sia per gli effetti devastanti su persone e cose che sull’economia. Si sta diffondendo tra le aziende il mantra della riduzione dell’impatto delle aziende sull’ambiente, soprattutto con la decarbonizzazione delle loro attività. Il recente report “Global Tuming Point” di Deloitte, prestigiosa azienda di servizi di consulenza e revisione, ha messo in evidenza che la maggioranza del management è concorde sull’esistenza dell’emergenza climatica.
Forse le grandi aziende quando vengono toccate nel portafoglio si danno una mossa. Infatti pare che il cambiamento climatico possa pesare sull’economia globale ben 178mila miliardi di dollari come valore netto dal 2021 al 2070, essendo ormai acclarato che ogni variazione delle emissioni e delle temperature ha un impatto sull’economia. Economia e clima, dunque, sono strettamente interconnessi e la variazione dell’uno influenza l’altro e viceversa. Per questi motivi la ricerca e l’innovazione sono fattori chiave per affrontare il cambiamento. Decarbonizzare il sistema economico e riduzione delle emissioni dei gas serra rappresentano i due leitmotiv che le aziende si sono proposte in vista della transizione ecologica.
Per questo processo Deloitte ha creato una piattaforma strategica in grado di valutare le emissioni di gas serra lungo tutta la catena del valore aziendale e, nel contempo, di offrire strumenti per costruire la decarbonizzazione. Questa piattaforma, realizzata da professionisti dell’innovazione tecnologica, sostenibilità e analisi dei dati, può essere adeguata alle esigenze delle aziende per valutare la sua effettiva redditività e l’impatto sulla società.
Non poteva mancare, per il raggiungimento dell’obiettivo, l’invito alla cooperazione tra pubblico e privato, ad investire da parte delle imprese e dei governi ed, infine, a promuovere la sostenibilità ambientali da parte delle strutture economiche e sociali locali. Ora che il cambiamento climatico sia diventato un processo irreversibile è sotto gli occhi di tutti. Se le aziende, seppure solo per mero calcolo economico, si decidessero a dare una svolta al loro modi di produzione, si raggiungerebbe, comunque, un ottimo risultato.
“Non è importante che il gatto sia bianco o nero, finché cattura il topo” recita un antico proverbio cinese. Però per quanto riguarda la realtà italiana, le nostre aziende sono sembrate sempre recalcitranti nell’allentare i cordoni della borsa. Mentre si sono mostrate garrule e trionfanti quando i soldi li mette lo Stato, ovvero noi contribuenti, facendo a gara nell’impossessarsi del bottino!