Senza internet addio mercato del lavoro

L’economia e il mercato del lavoro, specie dopo la pandemia, hanno subito lacerazioni di cui si avvertono ancora oggi gli effetti. In questo contesto è sorta la necessità di creare occupazione tecnologica. Ma i giovani residenti in aree dove la rete non arriva sono fortemente penalizzati per non dire esclusi dal mondo del lavoro.

Roma – Ci sono le auto, mancano i conducenti! La tecnologia digitale ha avuto un impatto dirompente sulla società intera e il suo sviluppo è talmente spedito che non si fa in tempo a preparare competenze adeguate. In uno studio a livello globale a cura di Capgemini (società di consulenza informatica con sede a Parigi) e Linkedln (servizio web di rete sociale per le professioni ed il mercato del lavoro) è emerso che il divario digitale è cresciuto e il 54% delle aziende hanno perso l’iniziale vantaggio competitivo per la carenza di professionisti ad hoc.

Un po’ come possedere una Ferrari e non poterla guidare. Secondo le stime diffuse dal World Economic Forum (fondazione senza fini di lucro con sede in Svizzera. Ogni anno organizza a Davos un incontro sui temi di maggior rilievo con esponenti di primo piano della politica, dell’economia e dell’intellighenzia mondiali) nei prossimi anni ci saranno 150 milioni di nuovi posti di lavoro grazie alla tecnologia e che entro il 2030 il 77% dei posti di lavoro necessiterà di competenze digitali. Con la pandemia sono venute fuori una serie di criticità non solo nell’ambito sanitario.

Ad esempio l’economia e il mercato del lavoro hanno subito lacerazioni di cui si avvertono ancora oggi gli effetti. In questo contesto è sorta la necessità di creare occupazione tecnologica. Tuttavia questo desiderio si è scontrato, a livello mondiale, con gravi contraddizioni. In molti Paesi, ad esempio nel Sudamerica, ma anche in Asia o, per restare in casa nostra, nel meridione d’Italia, una fetta consistente della popolazione non termina l’istruzione superiore.

Come a dire che una porzione di società non riesce ad accedere alle opportunità necessarie per il mercato del lavoro, né a poter partecipare allo sviluppo socio-economico del Paese. Con molta probabilità andranno ad ingrossare le fila del disagio sociale, con ripercussioni sia sul welfare che sulla società, per possibili conflittualità. In termini percentuali la posizione più alta, come sempre, è occupata dalle donne. I dati sono allarmanti. Molti ragazzi manifestano deficienze di base in materie quali la matematica e l’inglese. Inoltre un livello basso di comprensione della lettura. Quindi, la diffusione della connettività della rete nei paesi in via di sviluppo è risibile.

Una persona su tre al mondo non ha accesso alla rete.

Non avendo a disposizione strumenti come internet e computer, molti sono praticamente esclusi da qualciasi competizione riguardi l’occupazione. D’altronde la musica che viene suonata è sempre la stessa, più o meno. Cambiano solo i musicisti e gli strumenti. Ovvero, un terzo della popolazione vive, si arricchisce e sfrutta i restanti 2/3. E’ molto triste, ma è vero!

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