Parte degli animali d’affezione del rifugio sono stati sottratti ai colpi di fucile e di spranga di ferro con i quali in Ucraina si intendeva arginare il fenomeno del randagismo in occasione dei campionati europei di calcio del 2012. Adesso scarseggiano cibo e medicine dunque volontari e animali rischiano seriamente la vita.
Kiev – Non solo il mondo animalista è preoccupato. Tutta Italia è in apprensione per la sorte di Andrea Cisternino, bloccato a Kiev con gli animali del suo rifugio. Da quanto si apprende le scorte di cibo sono finite e nella struttura per il ricovero di animali, alla periferia della capitale ucraina, non c’è più nulla di commestibile, né per lui né per le 450 creature ospiti del centro.
La politica italiana non è ancora riuscita a consegnare all’animalista ed ai suoi protetti il cibo necessario per sopravvivere. Le provviste sono ancora ferme in un magazzino nei pressi di Kiev. Se non arriveranno aiuti subito gli animali e lo staff del rifugio saranno condannati a morire di stenti.
Andrea Cisternino è un esempio di grande umanità per tutti e non può essere lasciato solo. Il coraggioso volontario ha donato la sua vita per aiutare gli animali, e da oltre dieci anni gestisce il Rifugio Italia KJ2 in Ucraina. Il rifugio ospita circa 450 animali salvati da maltrattamenti e abbandono, un esempio per tutti in una terra che risolveva il randagismo uccidendo gli animali a colpi di spranga e fucilate.
Andrea ha vissuto un grande dramma già nel 2015 quando ignoti incendiarono il rifugio, che allora ospitava principalmente cani e gatti, molti dei quali morirono carbonizzati. Andrea non si arrese e ricostruì il rifugio, che oggi si è ampliato ospitando moltissimi altri animali, i cosiddetti “animali da reddito“.
Ora l’incubo della guerra si è abbattuto sul centro zoofilo. Andrea Cisternino ha dato ancora una volta prova di grande cuore e umanità non abbandonando i suoi animali. Il suo gesto d’amore è arrivato al cuore di tutti gli italiani, che ora chiedono alle istituzioni di non lasciarlo solo. Cisternino non può essere abbandonato. Sulla pagina del suo rifugio tuttora si legge: “…Dobbiamo svuotare le gabbie, non renderle più grandi…”.
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