Uno sgarro di Michele alla base della sua sparizione?

Gli investigatori stanno passando al setaccio gli ambienti malavitosi dello spaccio di droga dove il giovane scomparso era ben conosciuto. E’ probabile che qualche equilibrio sia stato compromesso e il fatto potrebbe aver provocato reazioni pericolose. Continuano le ricerche su tutto il territorio della cittadina pugliese.

BarlettaContinuano senza soste le ricerche di Michele Cilli, il giovane di 24 anni scomparso nella notte fra il 15 ed il 16 gennaio scorso davanti all’American Bar “Portobello” di Barletta, al termine di una festa, in circostanze misteriose. Il giovane sarebbe stato visto salire a bordo di una Golf nera di proprietà di un suo conoscente.

Michele Cilli

L’auto si sarebbe dileguata nella notte in direzione di Fiumara, una frazione vicina alla foce dell’Ofanto. Da giorni gli agenti di polizia, grazie all’aiuto di unità cinofile e droni, stanno passando al setaccio tutte le aree periferiche della cittadina pugliese tornando più volte a Fiumara dove sarebbero stati rinvenuti alcuni indumenti e scarpe da uomo che però non sarebbero di Michele.

I risultati di questi accertamenti effettuati alla presenza del Pm Giuseppe Aiello, della Procura di Trani, hanno sì escluso che gli abiti potessero essere indossati da Cilli ma gli stessi potrebbero, in qualche modo, collegarsi alla sparizione. Per quanto riguarda l’auto, con targa tedesca, la polizia è subito risalita al proprietario che pare sia una vecchia conoscenza delle forze dell’Ordine.

Il locale di Barletta dove Michele è stato visto per l’ultima volta

L’uomo è stato interrogato a lungo dagli investigatori mentre la Golf è stata consegnata alla Scientifica onde individuare eventuali tracce ematiche o altro materiale biologico riconducibile al giovane sparito nel nulla. Il proprietario dell’auto, stando alle dichiarazioni di alcuni testimoni oculari, sarebbe tornato un’ora dopo essersi allontanato dal bar Portobello, in piazza 13 febbraio 1503, ma pare che Michele Cilli non fosse più con lui. Che fine ha fatto?

Per altro il conducente della Golf nera pare fosse ferito ai polsi e avrebbe raccontato agli agenti di essersi tagliato accidentalmente per poi recarsi all’ospedale di Foggia dove sarebbe stato medicato:

Le ricerche dei sommozzatori della Polizia di Stato

”… Quando si parla di quell’uomo tutti si girano dall’altra parte – racconta Dario Cilli, fratello di Michele – forse la gente ha paura ma noi abbiamo raccontato tutto alla polizia facendo nomi e cognomi. La polizia sa tutto. Quel ragazzo non era alla festa, c’è andato apposta. Io so che lui stava parlando con mio fratello e insieme, ridendo e scherzando, se ne sono andati. Quando qualcuno però ti deve ingannare ti fa il sorrisino, la doppia faccia. Mio fratello non è un santo ed ha un passato brutto ma mi ha sempre aiutato. Chi sa parli. Io continuerò a cercarlo…”.

Unità specializzate dei sommozzatori della Polizia di Stato hanno controllato alcune zone interessate dai corsi d’acqua, dallo stesso fiume Ofanto e da alcuni tratti di mare nella speranza di ritrovare Michele i cui congiunti non si fanno illusioni:

Dario Cilli

”…A seguito della scomparsa del ventiquattrenne Michele Cilli, avvenuta nella notte tra il 15 ed il 16 gennaio scorsi – scrivono in  una nota il criminologo della famiglia Gianni Spoletti e l’avvocato di fiducia Michele Cocchiarolein circostanze ancora da chiarire, comunichiamo la piena fiducia nel lavoro degli inquirenti, nonché la loro soddisfazione per l’attività investigativa sin qui svolta, soprattutto a seguito dell’attivazione del piano provinciale per la ricerca delle persone scomparse ed al successivo impiego di ulteriori mezzi come unità cinofile, mezzi specialistici, associazioni di volontariato inserite nell’apposito elenco regionale e volontari locali della Protezione Civile. Certi nell’accertamento della verità, rimaniamo fiduciosi in attesa di cooperare con gli inquirenti all’attività di indagine in essere, essendo Gianni Spoletti già presente sul territorio come consulente di parte della famiglia dello scomparso, ove sta già svolgendo una disamina criminologica sulle circostanze della scomparsa, sulle dinamiche che possono averla generata, nonché sul profilo psicologico dello scomparso e dei suoi familiari…”.

Gianni spoletti, criminologo forense

Sono stati visionati diversi video delle telecamere stradali installate tra il bar Portobello e la periferia della cittadina pugliese contenenti qualche particolare interessante. Michele Cilli non aveva con sé un telefono cellulare dunque è stato impossibile per gli inquirenti tentare una sorta di radiolocalizzazione tramite Gps. Il giovane si era recato con la sua auto nel noto bar di Barletta per festeggiare il compleanno di un amico. Dentro la vettura sono state ritrovate le sole chiavi di casa di via Ungaretti 13.

Le ricerche dunque si concentrano in frazione Fiumara e nel circondario di una vecchia Cartiera oltre che negli ambienti dello spaccio di stupefacenti.

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