Le energie rinnovabili godranno di enormi investimenti, considerata la grave situazione bellica. Poi ci sono gli altri investimenti della Bei. Un fiume di denaro che deve rimanere nella legalità ma la piovra della criminalità organizzata, con i suoi mille tentacoli, ha fiutato grossi affari e non rinuncerà a questa grande occasione. Non si deve abbassare la guardia contro le economie illecite.
Roma – Qualche settimana fa un’apparente buona notizia ha risollevato un po’ il morale, almeno agli ottimisti per partito preso, in uno scenario fatto di notizie terrificanti riguardanti la guerra alle porte di casa. Il Consiglio d’amministrazione della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) ha approvato il collocamento di 791 milioni di euro in favore di energie rinnovabili, sanità, settore idrico e per il miglioramento dei servizi nelle Città e nelle Regioni rurali di tutta Europa.
Inoltre sono stati capitalizzati 668 milioni di euro come risposta solidale emergenziale della BEI all’Ucraina. Infine la BEI ha apprezzato l’idea dell’Unione Europea di garantire che il programma InvestEU serva a rafforzare il finanziamento della stessa BEI all’energia pulita, istruzione, alle infrastrutture idriche e delle acque reflue e al perfezionamento della connessione Internet.
InvestEU è un programma nato su iniziativa della BEI e della Commissione Europea a favore di investimenti sostenibili, l’innovazione e la creazione di posti di lavoro in Europa. E non è finita qui. La BEI, quasi come fosse il pozzo di San Patrizio, nel senso di risorse e ricchezze sconfinate, ha elargito 310 milioni per incrementare la produzione di energia rinnovabile nei Paesi baltici e potenziare la distribuzione e la sicurezza idrica per 2,5 cittadini residenti in Belgio.
Il programma prevede l’ammodernamento del sistema di approvvigionamento dell’acqua potabile e diminuire i consumi energetici per far crescere l’impiego delle energie rinnovabili nel settore dell’approvvigionamento e trattamento idrico.
Si è deciso pure il finanziamento di 316 milioni di euro per rendere più efficienti i servizi comunali in Polonia e per le zone agricole in Spagna. Inoltre, è stato deciso l’investimento di 150 milioni di euro a favore della sanità in Galizia, nord della Spagna.
Un aspetto interessante, infine, è il sostegno della BEI, pari a 15 milioni di euro, per costruire un nuovo collegamento sottomarino delle telecomunicazioni. Sarà lungo 1.122 km e collegherà Spagna, Francia e Italia. Quest’opera produrrà una crescita della connettività anche con l’America Latina, l’Africa ed il Medio Oriente.
Ora, non sono in discussione la volontà e le buone intenzioni della BEI, che ha deciso di allentare i cordoni della borsa. Ma, come si dice in questi casi, di buone intenzioni è lastricata la via per l’inferno. Sembra che non siano i soldi a mancare. Quello che non è chiaro è l’iter che seguirà tutta questa gran quantità di denaro, dalla programmazione alla realizzazione.
In un’economia globale in crisi, prima per via della pandemia, poi per la guerra tra Ucraina e Russia, l’unico comparto che sembra non abbia patito alcunché è quello della finanza illegale, gestita dalla criminalità organizzata e da fondi opachi, le cui risorse sono di dubbia provenienza e di cui non si riesce mai a capire la composizione. Oltre all’economia borderline, in cui siamo maestri indiscussi in Italia. Quella che si trova in uno stadio non completamente classificabile, tra il lecito e l’illecito, tra il legale e l’illegale.
Non è un fenomeno solo italiano, tanto è vero che si parla, ad esempio di mafia cinese, russa e nigeriana. E’ una realtà i cui attori si sono dimostrati feroci come le iene quando c’è da usare la violenza e la sopraffazione e menti sopraffine quando c’è da sfruttare l’intelletto.
E’ da ingenui pensare che questa variegata congrega di intrallazzatori resterà impassibile ed indifferente allo scorrere del fiume di soldi. Anzi, quanto ne sentono l’odore, coi loro denti acuminati, si lanciano sulla preda per soddisfare la propria voracità di fiere fameliche. C’è da dire che, spesso, le istituzioni preposte al controllo sono state assenti nella migliore delle ipotesi, se non colluse nella peggiore. E noi, dovremmo credere alla Befana?