La recente separazione aveva dato il la alla follia di un uomo di 41 anni residente in provincia di Palermo. Una mail sui social per chiedere scusa alla famiglia della vittima e alla propria per poi passare alle vie di fatto con fredda determinazione. Con la medesima arma ha accoltellato la donna che diceva di amare e poi si è sgozzato.
Villabate – Il solito copione: non aveva preso bene la separazione. L’ha uccisa a colpi di bisturi e poi, con la stessa arma, ha posto fine ai suoi giorni affidando ai social le scuse alla propria famiglia e a quella della sua ex compagna. La tragedia si è consumata nella serata dello scorso 15 dicembre, intorno alle 20.30, in via Giovanna D’Arco dove abitava Giovanna Bonsignore, 44 anni, casalinga, mamma di una ragazza di 15 e compagna di Salvo Patinella di 41 anni, operatore socio-sanitario, la cui mano armata da un affilatissimo bisturi è servita per stroncare la vita della povera donna prima di tagliarsi la gola.
Ad allertare i carabinieri della Compagnia di Misilmeri sarebbe stato un amico dell’omicida dopo aver letto un inquietante post sul profilo Facebook di Patinella ma all’arrivo dei militari i due erano già cadaveri. Inutili gli interventi rianimatori degli operatori del 118 che non potevano fare altro che constatare il duplice decesso. Da una prima ricostruzione del fatto di sangue pare che Patinella non perdesse occasione per manifestare i suoi eccessi di gelosia alla donna che, stanca dei continui patimenti, aveva deciso di porre fine a quella relazione che stava per diventare assai pericolosa. Giovanna aveva già comunicato le sue intenzioni a Salvatore ma l’uomo non l’aveva presa bene.
Per lui sarebbe stato inconcepibile vivere senza quella donna che diceva di amare più di ogni altra cosa al mondo. Cosi l’operatore socio-sanitario, che pare avesse sentore di un rivale, aveva deciso di incontrare ancora una volta quella che ormai era diventata la sua ex compagna ma una volta dentro casa i due avrebbero iniziato a litigare. Al culmine dell’alterco l’uomo avrebbe estratto l’affilatissimo attrezzo e con quello avrebbe colpito ripetutamente la donna che, nonostante una strenua difesa, stramazzava sul pavimento del salotto in un lago di sangue.
Subito dopo l’uomo ha rivolto verso di sé l’arma micidiale e con un unico fendente si recideva i grossi vasi del collo spirando poco dopo per la copiosa emorragia:
”Avevo letto il post e inizialmente pensavo fosse uno scherzo, poi ho capito che si poteva consumare un dramma – ha raccontato Maurizio Licata, amico e compagno di studi di Patinella – così ho chiamato il 112…Speravo che la mia telefonata fosse servita a salvargli la vita. Credevo che si volesse suicidare lui. Dopo che mi hanno detto cosa era accaduto, ho capito…Una tragedia. Siamo social, ma in fondo in questa vita siamo soli. Il messaggio su Facebook è l’ennesimo esempio. Non avrà avuto nessuno con cui condividere questo dolore…”.
L’omicida-suicida dunque aveva premeditato il delitto scrivendo un biglietto di addio sul suo profilo Facebook prima di scrivere la parola fine alla propria e all’altrui esistenza:
”Chiedo in ginocchio umilmente scusa a Dio e a Carlotta, sei stata come una figlia per me, per il dolore atroce che purtroppo, non avrei mai immaginato di recarti, ma è lo stesso dolore che io sto provando da un mese circa, non riesco più a dormire, più a mangiare, consapevole che l’avrei provato per tutta la vita, arrivando alla follia, senza mai darmi una spiegazione per la perdita: del mio unico amore, meraviglioso tesoro mio, Giovanna, la mia principessa il mio universo, il mio tutto. Di te Carlotta cresciuta come una figlia, della mia casa, eravate la mia famiglia…
Chiedo scusa ai miei genitori, alle nostre famiglie, alle sorelle e fratelli, ai nipoti, ma non di meno ai mie compari, per me come fratelli, persone uniche, meravigliose e speciali e a tutte le persone che ci hanno voluto bene, nonostante il gesto atroce che io sto per compiere…”.
Poi i funerali di Giovanna nella chiesa di San Giuseppe a Villabate dove i colleghi volontari dell’associazione Archè si sono stretti intorno alla bara:
“La nostra comunità è sconvolta. Conoscevamo tutti Giovanna – ha detto il sindaco Gaetano Di Chiara – una donna da anni impegnata nel sociale che ha avuto un ruolo importante nel periodo della pandemia. Non meritava la fine che ha fatto”. Il sindaco ha poi proclamato un giorno di lutto cittadino.
I funerali dell’uomo si sono svolti presso la chiesa Madre di Partinico lo scorso 20 dicembre.