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Tutti contro il generale Vannacci, ora preso di mira perché “ghettizza i disabili”

Malumori tra i big della Lega e nel centrodestra per la scelta di Salvini, ma il leader della Lega sa che ha un potenziale da 800mila voti.

Roma – L’accoglienza per la candidatura del generale Roberto Vannacci alle europee con il simbolo della Lega ha sollevato la bufera nel centrosinistra e nelle opposizioni, ed è stata accolta con gelo anche dallo stesso Carroccio, Salvini e pochi esclusi. In molti temono l’effetto dirompente che il ciclone Vannacci porterà nella contesa elettorale. E gli stessi compagni di partito tremano al pensiero che possa rosicchiare i pochi voti che la Lega ha in cassaforte. L’ultimo attacco rivolto al 56enne toscano, 37 passati in divisa con il basco dei parà – al suo attivo missioni in teatri ad alto rischio come la Somalia, l’Afghanistan e Iraq – riguarda oggi il tema disabili.

“Credo che delle classi con ‘caratteristiche separate’ – ha detto Vannacci – aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al massimo, e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare”, “Non è discriminatorio. Per gli studenti con delle problematiche mi affido agli specialisti. Non sono specializzato in disabilità. Un disabile, però, non lo metterei di certo a correre con uno che fa il record dei cento metri. Gli puoi far fare una lezione insieme, per spirito di appartenenza, ma poi ha bisogno di un aiuto specifico”, dice senza mezzi termini.

Roberto Vannacci

Parole che scatenano la bufera nella bufera già scoppiata solo per la discesa in campo del generale. A partire da Mariastella Gelmini, senatrice e portavoce di Azione, e dalla collega Giusy Versace, vice presidente della Commissione Cultura, Istruzione del Senato, che stigmatizzano le sue dichiarazioni: “L’ultima trovata di Roberto Vannacci – commentano – è quella di prevedere classi separate per “aiutare sia studenti normodotati che disabili. Una cavolata che arriva da chi vive chiaramente sulla luna. La scuola è inclusione, integrazione e pieno sviluppo di tutto il gruppo classe. Generalizzare in questo modo e fare dei passi indietro sarebbe un errore, a danno di tutti i ragazzi. La ministra Locatelli prenda le distanze”.

Le due senatrici di Azione invitano la ministra leghista a prendere le distanze dal candidato di punta delle europee dello stesso partito. Ovvia la sfida impossibile. Anche perché il segretario della Lega Matteo Salvini alle elezioni per Bruxellesi punta molto sul generale per far vincere al suo partito il “derby” con Forza Italia ed evitare il sorpasso. Con la candidatura di Vannacci si punta a intercettare circa 800mila voti in più, anche se la scelta ha scatenato diverse perplessità nel Carroccio. Perplessità, invidie e timori. Quello che è certo è che i suoi interventi sono sempre motivo di discussione.

L’ultima polemica quella sulle classi e i disabili, che ha scatenato il putiferio anche nel mondo del terzo settore. Marco Espa, presidente ABC Italia, Associazione Bambini Cerebrolesi, ha replicato così a quelle parole: “Poverino generale: la nostra vita di tutti i giorni, di persone con disabilità, di madri e padri è talmente selettiva che la sua accademia militare dev’essere stata una passeggiata allegra e spensierata, si capisce dalla qualità di quello che dice. Ps: complimenti a chi lo ha candidato”. conclude. Neppure il leader di Azione Carlo Calenda sui social risparmia critiche al generale: “Dunque Vannacci è candidato. Ho fatto un confronto con lui poche settimane fa. Vannacci va benissimo per Salvini – ha aggiunto – Sono tutto e sono niente, sono marketing e distintivo”.

Sempre più barriere per i disabili?

Il generale va avanti per la sua strada e le sue idee, e sempre nella stessa intervista in cui scoppia il caso disabili arriva al tema più spinoso: “Non vedo perché sia necessario dotarsi della patente di antifascista per esprimere le proprie opinioni. Rivendico anche la considerazione su Mussolini, che è uno statista come lo sono stati anche Cavour, Stalin e tutti gli uomini che hanno occupato posizioni di Stato: è la prima definizione di ‘statista’ sul dizionario”. Anche qui c’è subito una replica, quella del presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, sottolineando che “a neanche 24 ore dalla notizia della sua candidatura Vannacci si presenta con una intervista a La Stampa in cui dice cose preoccupanti, ai limiti della vergogna. Ma forse quel limite era già stato oltrepassato mesi fa”.

“Per Vannacci – dice Mazzeo – è uno statista chi ha voluto le leggi razziali, chi ha commesso l’omicidio Matteotti, chi ha trascinato il Paese in guerra e ha eliminato ogni forma di democrazia e libertà. Ora chiede di segregare i bambini disabili. Il contrario della scuola di Don Milani. E secondo Vannacci, è italiano chi ha la pelle bianca”, “Salvini, ormai alla deriva, ha candidato come capolista della Lega un uomo che sta mettendo in imbarazzo chiunque abbia ancora un briciolo di decenza”

Se nel centrosinistra le opposizioni hanno gridato allo scandalo per la notizia della sua candidatura in concomitanza con la data del 25 aprile, nel centrodestra sono stati pochi i messaggi di benvenuto al generale, che sarà candidato in ogni circoscrizione, e da capolista in quella di residenza, Italia Centro. Qualcuno invece è stato esplicitamente dubbioso. Il governatore Massimiliano Fedriga, ad esempio, ha già annunciato che non voterà il 56enne toscano: “Sono molto contento dei tre candidati del Friuli Venezia Giulia e sono possibili solo tre preferenze”.

Guido Crosetto

L’argomento tiene banco anche alla kermesse di FdI a Pescara, fra curiosità e timori che questa mossa possa drenare preferenze. Tra gli alleati, come detto, è arrivato il commento sarcastico di Guido Crosetto: “Una scelta win-win, come si dice. Per lui, per la Lega e per l’esercito”. Se verrà eletto, dovrà lasciarlo o andare in aspettativa. “Anche Crosetto ha tanto seguito nelle Forze Armate e in Leonardo – la risposta al veleno del vicesegretario leghista Andrea Crippa -. Visto che ha così tanto seguito si candidi e si misuri in una campagna elettorale difficile e dispendiosa”. Non lo voterà Gian Marco Centinaio. “Speriamo di candidare anche qualcuno della Lega…”, ironizza nella stessa direzione Paolo Grimoldi, coordinatore del Comitato Nord creato da Umberto Bossi.

Ma il leader del Carroccio va dritto per la sua strada. Quando i big leghisti mettevano sul tavolo le loro perplessità nelle scorse settimane, si sentivano dire da Salvini che il generale ha un potenziale da 800mila voti. L’equivalente di circa il 3% se votassero i 24milioni delle Politiche del 2022. Anche più se l’affluenza sarà bassa, soprattutto considerando che Vannacci, con il libro pubblicato un anno fa, si è attirato consensi in un mondo conservatore, di destra, in ambienti delle forze armate e no-vax, anche fra molti allontanatisi negli ultimi anni da FdI e Lega. In questi mesi è stato difeso da ex colonnelli di An come Francesco Storace e Gianni Alemanno. Secondo alcune stime, il suo primo libro, “Il mondo al contrario”, ha oltre 230mila copie vendute.

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