Il calo delle vocazioni e la scarsa partecipazione obbligano il parroco di Fontanelle, nel Trevigiano, a vendere il luogo di culto con l’ok del vescovo.
Treviso – Troppi costi e pochi fedeli, e la chiesa chiude i battenti. Non solo: viene venduta a un privato, precisamente a un‘impresa immobiliare, che potrà trasformarla in un condominio. Succede a Fontanelle, nel Trevigiano, protagonista la chiesetta di quartiere: costruita negli anni Settanta per servire le famiglie più lontane dalla parrocchiale di San Pietro Apostolo, ora non è più sostenibile economicamente per la comunità.
A confermarlo è stato don Ezio Segat, parroco della zona, che nei giorni scorsi ha annunciato pubblicamente la decisione durante l’ultima messa celebrata domenica 6 luglio. In quell’occasione è stato anche letto il decreto vescovile firmato da monsignor Riccardo Battocchio, che cessa la destinazione dell’edificio a luogo di culto e ne autorizza la vendita.
“Se venissero a messa tutte le domeniche…”
La decisione, ha sottolineato don Ezio, è stata presa con grande dispiacere ma altrettanto realismo. «Se chi si oppone alla vendita venisse in chiesa tutte le domeniche e facesse offerte – ha detto – forse riusciremmo a tenerla aperta». Ma la realtà è ben diversa: partecipazione ai minimi storici, fedeli assenti e risorse inadeguate.
Il parroco, riporta il Corriere della Sera, ha raccontato che le funzioni religiose si tenevano solo saltuariamente e che la chiesa era frequentata più da persone di passaggio che da residenti della zona. A pesare anche l’invecchiamento della popolazione e la scarsità di giovani attivi nella parrocchia. «Forse non riusciamo più a essere attrattivi, ma piangere sul passato non serve a costruire il futuro», ha aggiunto il sacerdote, che è alle prese anche con debiti per la gestione della chiesa principale, recentemente restaurata.
Un luogo caro alla comunità, ma ormai abbandonato
La chiesetta di Fontanelle era stata costruita negli anni ’70 proprio per servire una zona in espansione urbanistica. Nel tempo aveva subito diversi interventi di manutenzione, anche su alcune opere artistiche al suo interno. Ma la crescita edilizia non è bastata a portare nuovi fedeli. Le panche sono rimaste sempre più vuote, e le spese troppo alte da giustificare l’apertura continuativa.
Nonostante le speranze dei parrocchiani più affezionati, la chiusura è diventata inevitabile. L’edificio, ora messo ufficialmente in vendita, comprende anche un terreno di circa 10.000 metri quadrati, di cui 2.800 edificabili a uso abitativo o commerciale, mentre il resto – dove sorge la chiesa – è destinato a verde pubblico.
Un privato del posto pronto all’acquisto
In passato, la proprietà era stata offerta al Comune, che già possiede l’area circostante, ma senza successo. Ora, un privato originario di Fontanelle, proprietario di una società immobiliare, ha manifestato un concreto interesse all’acquisto. Il via libera formale è arrivato, manca solo l’atto notarile e poi la chiesetta passerà ufficialmente di mano.
La notizia ha riacceso il dibattito pubblico su una questione delicata: è giusto vendere una chiesa? Per qualcuno si tratta di una necessità pratica, per altri di una ferita al cuore della comunità. Ma per don Ezio la risposta è semplice: «Non è più sostenibile. E una chiesa vuota, alla lunga, è solo un simbolo del passato che non parla più al presente».