Il neonato partito politico intende sgomitare fra Lega e Fratelli d'Italia come partito alternativo che propone una visione completamente nuova della destra liberale e moderna.
Torino – Nel capoluogo piemontese è nata la “Buona Destra“, il movimento politico fondato dal giornalista romano Filippo Rossi, ex ideologo di Gianfranco Fini durante l’esperienza di Futuro e Libertà per l’Italia. Non si tratta dell’ennesimo partito di destra che si aggiunge al Fronte Sovranista guidato da Matteo Salvini e Giorgia Meloni, Filippo Rossi vuole invece “spaccare” la politica italiana e colmare un vuoto che ormai da troppo tempo ha lasciato milioni di elettori privi di una casa e di un vero punto di riferimento.
Durante l’epoca dei “sovranismi“, quando Trump faceva in America il “buono ed il cattivo tempo”, Viktor Orban aveva trasformato l’Ungheria in una “Democrazia illiberale” e Putin governava la Russia come un autocrate, il giornalista romano intende dare vita ad una destra moderna e liberale capace di rompere gli schemi, appellandosi alla società civile e chiamando con lui il meglio della destra e della sinistra. Tutto nasce da un libro: “Dalla parte di Jekil, Manifesto per una Buona Destra” che è uscito in libreria nel settembre dell’anno scorso e che ha già venduto parecchie migliaia di copie.
Filippo Rossi descrive una destra post-ideologica che rifiuta ogni dogma perché l’ideologia è “l’idea che diventa tiranna”. Il giornalista parla di una destra che continua a credere nella patria e nella famiglia come valori fondanti della società ma li declina in maniera moderno: la famiglia nel 2020 non è solo quella tra un uomo e una donna ma anche l’unione tra due persone del medesimo sesso che scelgono di intraprendere un percorso di vita comune. La patria non è solo la terra dei nostri padri ma anche il luogo dove scegliamo di vivere, costruire una famiglia e lavorare in modo stabile, anche se siamo originari di un paese extracomunitario.
Ma soprattutto la “Buona Destra” – dice sempre Rossi – crede negli “Stati Uniti d’Europa“, nell’Europa che deve avere una sola politica fiscale, monetaria, estera e di difesa per competere alla pari nei prossimi anni con i principali attori della scena politica internazionale.
Il numeroso pubblico presente è stato però avvertito, la destra moderna non è una destra che diventa sinistra, perché se riserva un’attenzione particolare alla difesa dei diritti civili continua sempre a tutelare la legalità e la sicurezza dei cittadini, impegnandosi a combattere la criminalità organizzata e la micro-criminalità delle periferie.
Il partito di Filippo Rossi è appena nato, ha pochi giorni di vita ma come possiamo vedere ha già lanciato la sua prima sfida non solo al PD e al Movimento Cinque Stelle ma anche a Lega e Fratelli d’Italia, presentandosi alternativo ad entrambi gli schieramenti oggi presenti in Parlamento:
“…Da nessuna parte in Europa esiste che la destra liberale – ha concluso il giornalista romano – e moderata sia alleata con la destra estrema e radicale, il nostro Paese è una eccezione e non si può andare avanti così...”.
Sapranno credere davvero gli Italiani ad un programma che pare “illuminato” ma che rompe schemi e logiche politiche consolidate ormai da parecchio tempo? Lo vedremo a breve.
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