Individuate 5 aree su cui intervenire: per quattro di esse, la Regione Campania sta già predisponendo la relativa progettazione.
Caserta – Il Commissario per la Terra dei Fuochi incontra i sindaci casertani. Un incontro che di fatto ha rappresentato un “punto di partenza” per l’avvio di una collaborazione con le amministrazioni locali, che sono state invitate a fornire dati e informazioni utili alla struttura commissariale, segnalando le discariche e i siti contaminati che dovranno essere oggetto di bonifica. Il Commissario monitorerà lo stato attuale degli interventi e delle iniziative già programmate in tema di bonifiche e risanamento ambientale e individuerà gli ulteriori interventi, in una prospettiva di medio-lungo periodo, con la stima delle risorse finanziarie necessarie, predisponendo anche un piano di comunicazione ed informazione ai cittadini delle comunità interessate.
Per la provincia di Caserta, sono state individuate 5 aree su cui intervenire: per 4 di esse, la Regione Campania sta già predisponendo la relativa progettazione. E’ stata la Prefetta di Caserta, Lucia Volpe, d’intesa con il Commissario unico per “Terra dei fuochi” Gen. B. CC. Giuseppe Vadalà, a convocare a Palazzo del Governo la riunione con i Sindaci dei 34 comuni dell’area casertana di “Terra dei fuochi”. Vadalà, ha richiamato sinteticamente le indicazioni della sentenza della CEDU sull’argomento. Il 30 gennaio la CEDU aveva condannato l’Italia per i ritardi nella bonifica e la mancata protezione di circa 3 milioni di cittadini. Nella sentenza, il tribunale europeo aveva anche stabilito 3 obblighi per l’Italia. Entro 2 anni dalla sentenza, l’Italia dovrà preparare una strategia complessiva per affrontare la situazione della Terra dei Fuochi, creare un meccanismo di monitoraggio indipendente e stabilire una piattaforma pubblica per informare la cittadinanza.

Il Commissario ha poi illustrato i contenuti del recente “decreto-legge sulla pubblica amministrazione” (d.l. 14 marzo 2025, n. 25), che ha affidato poteri e compiti specifici per il risanamento dell’area di “Terra dei fuochi” al Commissario unico già nominato per le bonifiche. A seguire, è stato dato ampio spazio al confronto con i Sindaci, da cui sono emerse alcune proposte, tra le quali quella di realizzare isole ecologiche ed impianti per favorire il conferimento dei rifiuti nel rispetto delle regole; prevedere forme di collaborazione per il prelievo a di rifiuti speciali quali scarti tessili, materiale edile, RAEE, nonché valutare la possibilità di introdurre modifiche alla normativa vigente nel caso di interventi dei Comuni in via sostitutiva per la rimozione di rifiuti abbandonati.
La Prefetta Volpe ha sottolineato, inoltre, che, anche per la prossima stagione estiva, come per lo scorso anno, grazie alle risorse del “Fondo Unico di Giustizia” (570.000 euro per la provincia di Caserta), saranno finanziate le progettualità presentate dai comuni di “Terra dei fuochi” per l’assunzione a tempo determinato di personale della Polizia locale, l’erogazione di prestazioni di lavoro straordinario e – novità di quest’anno – l’acquisto di foto-trappole e strumenti di videosorveglianza amovibili. Al riguardo, la Prefetta ha invitato i Comuni ad aderire al bando ministeriale – su cui sono state già fornite informazioni di dettaglio circa i tempi e le modalità – predisponendo nel più breve tempo possibile i progetti, che dovranno essere sottoposti alle valutazioni del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica prima dell’inoltro al Ministero.
Dalla recente polemica tra l’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa e quello attuale, Gilberto Picchetto Fratin sulle misure in atto per bonificare la Terra dei Fuochi, sono emerse nuove cifre. Sequestrate nove aziende e dodici veicoli usati per lo sversamento illegale di rifiuti, denunciate venti persone ed emesse sanzioni amministrative per oltre 250mila euro. Sono questi i numeri raggiunti, nelle ultime settimane, dall’Esercito impiegato nell’operazione Terra dei Fuochi, nelle province di Napoli e Caserta. Questi risultati sono stati ottenuti anche grazie all’attività di raccolta di informazioni mediante l’analisi di fotografie e filmati aerei provenienti dai droni (Raven e Strix).