Il colloquio tra i due ha riguardato il futuro del settore automobilistico, ma per ora le tariffe in vigore dal 2 aprile non si toccano.
Il presidente di Stellantis, Jonh Elkann, ha incontrato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump alla Casa Bianca. Come riportato dai media Usa, nel corso dell’incontro Trump ha dichiarato, tra l’altro, di voler ripristinare standard meno rigidi sulle emissioni delle auto. Elkann era presente in qualità di responsabile di uno dei maggiori produttori automobilistici degli Usa, con l’obiettivo di proseguire il dialogo con il presidente e la sua amministrazione in questo momento davvero cruciale per il futuro dell’industria automobilistica statunitense.
Secondo quanto si apprende, tra i temi dell’incontro ci sarebbe stato quello relativo alla competitività del sistema automotive nordamericano, su cui Elkann si era espresso la scorsa settimana in una call con gli analisti, oltre all’accessibilità economica dei prodotti fabbricati negli Stati Uniti e per le implicazioni sulla domanda. Il presidente di Stellantis avrebbe ribadito la necessità di una maggiore chiarezza. Gli Usa rivestono particolare importanza per il Gruppo: qui sono impiegati circa 75.000 dipendenti, per un fatturato annuo di circa 63,5 miliardi di euro e consegne pari a circa 1,4 milioni di veicoli consegnati.

La Cnn riporta che Trump ha precisato che Elkann non ha chiesto una sospensione dei pesanti dazi sulle auto. I due hanno discusso della possibilità di ridurre gli standard ambientali. “Riporteremo gli standard a un livello che sia comunque molto valido dal punto di vista ambientale, ma che renda possibile la produzione”, ha dichiarato Trump. I dazi del 25% su tutte le auto prodotte fuori dagli Stati Uniti entrerà in vigore il 3 aprile. In Italia la conferma delle indiscrezioni di stampa delle scorse ore sul colloquio fra l’inquilino della Casa Bianca e il presidente del colosso automobilistico arriva da un portavoce di Stellantis. Trump ed Elkann hanno discusso della possibilità di ridurre gli standard ambientali sulle emissioni delle auto. Intanto è iniziato il conto allo rovescia alla data del 3 aprile, quando entreranno in vigore i dazi del 25% sulle importazioni globali di automobili negli Stati Uniti.
Stellantis “a differenza delle altre case automobilistiche in Europa che stanno chiudendo stabilimenti e licenziando decine di migliaia di operai, – ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a SkyTg24 – dopo aver raggiunto un’intesa con questo governo ha detto ‘Noi in Italia non chiuderemo nessun stabilimento, non licenzieremo un operaio, noi in Italia investiremo quest’anno 2 miliardi di euro e 6 miliardi di euro di contratti con la componentistica’. quindi abbiamo rimesso sulla strada l’auto italiana in controtendenza con quanto sta accadendo in Europa”. “I precedenti governi – ha aggiunto – si erano totalmente disinteressati” della questione. “Però – ha aggiunto – sappiamo anche che di auto se ne produrranno di meno in futuro in Europa perché i nostri giovani non hanno più l’ambizione di comprarsi un’auto come le nostre generazioni e perché comunque la transizione verso l’elettrico, anche se noi vogliamo una neutralità tecnologica, comporterà che ci saranno meno componenti in ogni auto. Nei veicoli elettrici il 40%” è rappresentato “dalla batteria elettrica che oggi viene fatta fuori dall’Europa”.

“Quindi il problema – ha detto ancora il titolare del Mimit – non è ovviamente dire a Stellantis di trasferire la produzione. Stellantis deve fare Stellantis. Da quando ha preso l’impegno lo sta mantenendo con gli investimenti programmati per quest’anno e per gli anni futuri”.