Startup, ritorno al passato

Le startup dell’e-commerce sono state considerate le novità più eclatanti del Web. Ormai si compra tutto da casa con un semplice clic, come ci racconta la pubblicità. Eppure negli ultimi tempi si assiste ad un ritorno al passato: l’apertura di negozi fisici.

Roma – Sarà la famosa teoria di Giambattista Vico (filosofo partenopeo vissuto tra il 1600 e il 1700), quella dei “corsi e ricorsi storici”. Sta di fatto che causa l’aumento dei prezzi per gli annunci online, le aziende nate con la “digital economy” pur di vendere il loro prodotti hanno ripristinato i negozi, fissi e temporanei. I negozi fisici, quindi, sono stati quasi una necessità. I costi pubblicitari online sono cresciuti del 50%, se non oltre.

Questo ha messo le aziende con le spalle al muro, perché se non si migliorano i contenuti presenti sul Web si fa fatica a catturare potenziali clienti in base al numero di clic ottenuti. Il ritorno al negozio fisico, in Italia, è un trend che si sta diffondendo da qualche anno. Lo stesso sta accadendo all’estero, come ha segnalato Il Wall Street Journal, quotidiano statunitense. Aprire un negozio sta offrendo una certa stabilità alle aziende, considerando che il Web è vittima di oscillazioni, vertiginose e imprevedibili. L’età dell’oro dell’e-commerce sembra essere giunta al capolinea. Gli esperti del settore sostengono i costi della pubblicità online in continua crescita dipendono dalla forte concentrazione di aziende presenti sul Web, desiderose di attrarre nuove clienti.

Tornano in auge i negozi fisici.

Certo non è che il canale fisico abbia sorpassato l’e-commerce. Però, paradossalmente, i consumatori prima si informano on line e poi acquistano in negozio. Come se si stesse cercando una mediazione tra il virtuale e il fisico. Infatti si parla di “omnicanalità delle vendite”. Ovvero, offrire più canali di informazione all’acquisto per i clienti potenziali. Una sorta di ottimizzazione delle spese di marketing. Poi c’è da aggiungere che nuove norme sulla privacy dell’Apple hanno creato ulteriori problemi per l’e-commerce. Ad esempio, se prima si poteva mettere in atto una campagna mirata su un target di persone, oggi è impossibile. Tutti sono online e vogliano essere visibili e attrarre clienti.

Succede che alla crescita della domanda, crescono i costi, che in questo modo diventano insostenibili. Quindi, finita l’abbuffata di vendita online esplosa durante la pandemia, i consumatori tornano al piacere di uscire di casa e andare in un negozio. Nel 2022 la crescita delle vendite al dettaglio complessivo e la stabilità del tasso di incidenza dell’online sui consumi sono segnali inequivocabili. Questi cambiamenti rappresentano delle vere e proprie sfide per la vendita al dettaglio. Il digitale può essere uno strumento efficace su cui investire per arginare gli effetti economici frutto dell’instabilità geopolitica, l’inflazione e la crescita dei costi energetici e delle materie prime.

Il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche.

Il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, vissuto nel 1800, nella sua teoria. “l’eterno ritorno dell’uguale” dichiarò che l’universo nasce e muore in base a cicli temporali e necessari, ripetendo eternamente un certo corso e rimanendo sempre sé stesso. Questo pensiero è frutto di una visione ciclica del cosmo e della vita. Se ci fa caso succede in tutti gli aspetti della vita quotidiana. Dalla moda alla gastronomia, dallo sport alla medicina e così via. Non ci resta che aspettare il prossimo giro. E la giostra continua.

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