SPAGNA RITARDATARIA PAGA LE CONSEGUNZE

Nella penisola iberica restrizioni estreme ma i contagi e le vittime aumentano in maniera esponenziale dopo le prime settimane di menefreghismo e superficialità dimostrate da governo e cittadini

Non c’è dubbio che la Spagna abbia predisposto le misure di contenzione anti Covid19 con colpevole ritardo. Troppo. Negli ultimi 7 giorni l’impennata di contagi nella regione iberica è arrivata a 9.000 casi, ben 5.000 in più rispetto all’Italia.

Circa metà di chi ha contratto il virus è residente nella zona di Madrid, ma anche i Paesi Baschi risultano contaminati con numeri preoccupanti. Il ritardo e la situazione sempre più critica hanno portato il governo spagnolo ad adottare una strategia senza precedenti. Infatti il ministro della Salute, Salvador Illa, ha dichiarato che la sanità privata verrà messa al servizio del Sistema Nacional de Salud. Entro la giornata di domani le aziende munite di congrue quantità di materiale sanitario dovranno comunicare di quale tipologia di attrezzatura dispongono e saranno costrette e mettere a disposizione tutti i mezzi necessari per far fronte all’epidemia.

Il controllo verrà affidato ai governi delle comunità autonome che godono di gestione privilegiata e primaria nettamente superiore rispetto alle regioni italiane. Proprio nel Pais Vasco per via della pandemia sono state rinviate le elezioni regionali e sono state chiuse le fabbriche produttive presenti sul territorio. Per quanto drastica possa apparire la mossa del governo Pedro Sánchez non deve essere intesa come un mutamento radicale del sistema sanitario nazionale, piuttosto come una necessità europea di arginare la crisi economica che potrebbe portare molti Paesi dell’area Mediterranea ad una recessione senza precedenti, che si trascinerebbe indirettamente tutta la comunità internazionale. Una misura dura ma obbligata, che ci auguriamo possa perseguire anche l’Italia, considerato che i siti produttivi attivi nel nostro territorio sono ancora numerosi. Attualmente circa il 95% della terapia intensiva lombarda è satura. Se la situazione non cambierà nelle prossime ore con l’allestimento urgente di nuovi nosocomi anche provvisori la situazione di emergenza potrebbe trasformarsi in allarme rosso. Vogliamo augurarci che non sarà cosi.

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